ANTEPRIMA DI ASSAGGI CON IL DOTT. RENZO COTARELLA ALLA CANTINETTA ANTINORI DI FIRENZE

Alcuni giorni fa mi sono sentito telefonicamente con l’amico Dott. Renzo Cotarella, amministratore delegato della Marchesi Antinori s.p.a. il quale, desideroso di farmi assaggiare dei vini prossimi all’uscita in commercio, mi ha invitato a pranzo presso la Cantinetta Antinori di Firenze. A tale invito il mio “si” è stato con l’eco sia per il piacere di incontrarlo che di assaggiare dei vini, sicuramente, di  alta qualità. Ci siamo incontrati alla Cantinetta Antinori di Firenze, alla fine del mese di Gennaio. La Cantinetta è stata completamente realizzata con il raffinatissimo gusto di Allegra Antinori. Non sembra di entrare in un ristorante ma in una casa signorile. Il responsabile della ristorazione è Matia Barciulli mentre alla direzione del ristorante c’è il bravissimo Daniele Benci.

Arrivato al ristorante vengo accompagnato da Daniele su un soppalco al piano superiore dove vedo quattro bottiglie di vino pronte per essere stappate. Vini in annate da me mai assaggiate.

Dopo alcuni minuti arriva il Dott. Cotarella, il quale mi chiedeva di assaggiare i vini portati poiché avrebbe avuto piacere che io li assaggiassi e gli dicessi il mio sincero, come da mia abitudine, giudizio. Renzo disponeva il seguente ordine di servizio dei vini.

Brunello di Montalcino Pian delle Vigne 2016, Guado al Tasso 2018, Le Mortelle, Poggio alle Nane, 2018 e Le Mortelle, Ampio, 2018.

Prima di procedere con la scelta dei piatti del pranzo, l’amico Luciano Ghinassi, titolare del Ristorante “Buca Lapi”, ci portava due piatti di ribollita. Grande è stata la mia sorpresa nel vedere, dopo dei mesi, l’amico Luciano come grande è stata la mia sorpresa nel poter mangiare quella che per me è la miglior ribollita di Firenze.  Luciano che ha il ristorante a pochi metri dalla Cantinetta Antinori,  saputo dove mi sarei trovato a pranzo, ha avuto il garbo, la gentilezza e l’affetto di farmi questa duplice sorpresa.

Per il prosieguo abbiamo scelto una tartare di carne di manzo senza sapori forti per non creare problemi all’assaggio dei vini. Grande era la mia emozione nel poter assaggiare questi vini in annate nuove. Un vino che mi ha meravigliato e non poco, in positivo è stato il Pian delle Vigne 2016. E’ il primo brunello della Marchesi Antinori che mi è piaciuto. Per me è la prima annata prodotta con olfatto e sapore di ciliegia non stramatura-confettura ma con ciliegia croccante.

Il Guado al Tasso 2018 mi ha colpito molto anche se la nota del legno era più evidente rispetto alla 2017. Quest’ultima annata è stata piacevole e più pronta della 2018. L’annata degustata è più austera e, per me, sarà più longeva. Il vino Matarocchio 2018 non uscirà perché non  esce tutti gli anni,  ma nelle annate super. Le uve destinate al Matarocchio sono state utilizzate per il Guado al Tasso. L’Azienda Le Mortelle produce dei bei vini, “il Poggio alle Nane” è, si fa per dire, un secondo vino, mentre “l’Ampio” è il primo vino dell’azienda, prodotto a partire dall’annata 2015. Anche nel “Poggio alla Nane” si sente un pò di legno ma si sentono anche molti altri profumi.

“L’Ampio” è complesso sia all’olfatto che al gusto ed è per me un grande vino.

Mentre stavamo degustando i vini è passato a trovarci il Marchese Piero Antinori, con il quale ho scambiato alcune opinioni sui vini degustati. Gli ho fatto i complimenti per tutti i vini e per il cambiamento radicale del suo Brunello che ha sempre avuto al naso ed al gusto la ciliegia sovramatura-confettura. Per la prima volta ho sentito il loro vino con sensazioni fruttate non stanche ma fresche ed una beva incredibilmente piacevole.

Due giorni dopo sono andato a pranzo al ristorante “Buca Lapi” ed ho voluto verificare il vino di Montalcino prodotto dall’azienda Pian delle Vigne prendendo il loro rosso 2018. E’ un vino che mi è piaciuto molto per la nota fruttata di ciliegia fresca e non stra-matura come è avvenuto nel passato, al quale ha dato un meritato punteggio di               (90/100)

PIAN DELLE VIGNE

Brunello di Montalcino, annata 2016

Colore rosso granato.

Mix olfattivo fatto di profumi di ciliegia ferrovia dura con, giusta, maturazione, che fa pensare alla ciliegia croccante, menta, eucalipto, lievi di prugna secca, amido della pezza del tessuto cotone, lievi di radice di rabarbaro, tizzone del legno, elicriso (liquirizia), intensi di anice stallato, con finali soffi di amido che ricordano l’appretto (amido per stirare).

Il palato è accarezzato da un corpo fine, ed elegante. Ricca è la freschezza, mentre i tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6+), inizialmente setosi per poi asciugare un pò la gengiva superiore. Vino sapido e ben equilibrato tra freschezza ed alcool, quest’ultimo è impercettibile. Nel finale si sente una lievissima nota amarina. Nelle mie note ho scritto: “bella beva, vino piacevole che più lo bevi e più lo berresti”.                                   (93/100)

TENUTA GUADO AL TASSO

GUADO AL TASSO, annata 2018

(Uvaggio: 60% Cabernet Sauvignon, 22% Cabernet Franc e 18% Merlot)

Colore rosso rubino intenso-nero.

Al naso emerge da subito, in modo marcato, la nota boisé di menta e cioccolata che ricorda il cioccolatino “after eight”. Il mio timore era che tale nota avesse il monopolio olfattivo come capita in certi vini.

Lentamente sono emersi profumi di eucalipto, peperone verde maturo, lievi di caffé freddo, rosmarino, lievi di pepe nero, mora, cassis, tartufo nero, ambra, borotalco, dolci dell’esterno del confetto e nel finale piacevoli soffi floreali di violetta.

Al palato ha un corpo medio perfetto, non è opulento. Vino ben equilibrato con gioviale freschezza e tannini dolci, setosi e completamente larghi (6/6) che non fanno, minimamente, sentire la massa alcoolica.

Lunga è la sua persistenza gustativa. Vino giovane, che dovrà perdere un pò di boisé al naso, da lungo invecchiamento. Credo che per certi aspetti, per me, sia il miglior Guado al Tasso mai fatto.                                                                                                      (99/100)

FATTORIA LE MORTELLE

POGGIO ALLE NANE, annata 2018

(Uvaggio: 80% Cabernet Franc, 10% Carmenere e 10% Cabernet Sauvignon)

Veste rosso rubino intenso-nero.

Dal bicchiere si innalzano profumi di prugna, pepe nero, noce moscata, menta, eucalipto, alloro, salvia, rosmarino, dolci dell’esterno del confetto, bacca di ginepro, violetta, lievi di tartufo nero, smalto di vernice e nel finale una lieve sensazione boisé di cioccolatino “after eight” (menta e cioccolata). Il corpo è medio, fine, delicato. Sapore di cioccolatino “after eight! sentito all’olfatto.

Bella e piacevole è la freschezza mentre i tannini sono dolci, larghi (6/6), inizialmente setosi per poi nel finale asciugare, lievemente, la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale boisé di “after eight”.

Bel vino, per me, il migliore di quelli fatti fino ad oggi, dovrà perdere un pò la nota boisé.                                                                                         (96/100)

FATTORIA LE MORTELLE

“AMPIO”, annata 2018

(UVAGGIO 50% Cabernet Franc, 25% Carmenere e 25% Cabernet Sauvignon)

Manto rosso rubino intenso – nero.

Al naso è un’esplosione di frutta nera, prugna, mora, mirtillo e cassis. Seguono note di buccia di pisello, ambra, borotalco, menta, eucalipto, lievi erbacee per terminare con rimandi di peperone verde maturo.

Vino ben strutturato con un corpo medio plus, sapori di mora, mirtillo, cassis, menta, alloro, salvia e rosmarino.

Vino ben equilibrato con bella freschezza e tannini che dominano magistralmente la massa alcoolica. I tannini sono dolci, spessi, larghi (6/6) e vellutati.

Lunga è la sua persistenza gustativa con sapori fruttati, mentolati e di cioccolata.

Bel vino, giovanissimo, complesso che raggiungerà la perfezione una volta che il vino assorbirà il legno. Vino da lungo invecchiamento.

                                                                                                                          (99/100)

E’ il migliore tra quelli prodotti dal 2015 ( prima annata)

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