Alla fine di novembre sono stato invitato dagli amici Aurelio e Paola Virgili a Nova Gorica, in Slovenia, perché mi avevano organizzato, tramite due loro amici, entrambi di nome Marko, una visita alle cantine Simčič e Kabaj. Conoscevo i vini dell’azienda Simčič per averli bevuti diverse volte presso il Merano Wine Festival e ricordo che mi aveva colpito conoscere il proprietario Marjan Simčič perché avevo trovato in lui un amore sviscerato per la sua terra e le sue vigne, un vero personaggio da ammirare. Dei vini dell’azienda Kabaj non avevo ricordanza gustativa ma sapevo che l’azienda produceva anche dei vini con fermentazione delle uve in anfore di 3.500 litri che vengono sotterrate per un anno per poi procedere essere vinificate.
Ero ben felice che l’amico Aurelio mi avesse organizzato una gita enologica così particolare da due “personaggi”, proprio di quelli che piacciono a me!
In tarda mattinata, prima di andare nelle due aziende, saremmo andati a pranzo in un ristorante segnalato dai due Marko e facente parte dell’associazione “Jeunes Restaurateurs d’Europe”, il “DAM restavracija”, di proprietà dello chef Urŏs Fakuč che sarebbe stato aperto, a pranzo, solo per noi, in quanto normalmente è aperto al pubblico solo la sera. Urŏs ci ha accolti con grande ospitalità e ci ha proposto un suo menù molto particolare che è stato abbinato ai seguenti vini:
Simčič “Rebula”, anno 2014
Colore giallo paglierino con bagliori oro.
Profumi che evocano il lievito di birra, menta, eucalipto, lievi di biancospino, pepe bianco, iodio, sapone di Marsiglia, per terminare con tocchi di cuoio biondo (quello fresco).
Al palato mostra un corpo un po’ esile, con generosa spalla acida e massa acoolica che generano un effetto altalenante, cioè talvolta domina l’alcool, talaltra la freschezza. Non lunga è la sua persistenza gustativa. Sicuramente è un vino giovane che dovrà in futuro, con la sosta in bottiglia, equilibrarsi maggiormente.
85/100
ZELÈN VIPAVSKA DOLINA
PASJI REP, annata 2012, (gr. 12%)
(In lingua slava zelèn significa verde)
(uvaggio: 100% Zelèn)
Abito giallo paglierino.
Al naso spiccano note di cenere, ciliegia candita, affumicate, floreali, anice stellato, grafite, rosa bianca, pepe bianco, radice terrosa, lavanda, per terminare con rimandi che ricordano la caramella dura al lampone.
Al palato non mostra tanta struttura ma anche se non ha una spiccata acidità risulta equilibrato, cioè la spalla acida domina la massa alcoolica. Abbastanza lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di cenere e fumé.
87/100
BELICA
SAUVIGNONASSE, annata 2014
ZLATKO MARRIČ, (gr. 12%)
(È il vecchio TOKAI che adesso non può essere più denominato così perché la denominazione è di proprietà ungherese)
Colore giallo paglierino chiaro.
All’olfatto esplode la pera Williams seguita dal pepe bianco, cenere, rosa bianca, menta, per terminare con la nota floreale di biancospino. Al gusto il corpo è medio ed ha sapori di cenere, intensa pera Williams e lievito di birra. Vino sapido e minerale con corpo medio. Equilibrio un po’ altalenante cioè talvolta prevale la freschezza sull’alcool e viceversa.
Lunga è la sua persistenza gustativa anche se si sente, nel finale, bruciare un po’ la gola.
A bicchiere vuoto si sente il profumo del luppolo.
86/100
BATIČ
SIVI PINOT
VIPAVSKA DOLINA, annata 2009
(100% Pinot grigio) gr. 13,5%
Colore rosa cerasuolo con riflessi ramati.
Al naso si sente un po’ di pungenza di alcool. Profumi di gazzozzola (è il frutto del cipresso), elicriso (fiore che sa di liquirizia), zabaione, cenere, ciliegia griottine, per terminare con soffi di ciliegia candita.
Al palato emerge subito la nota alcoolica, già sentita all’olfatto. Sapori di ciliegia sotto spirito. Vino con corpo medio e poco equilibrato, in quanto l’alcool domina la freschezza. Brucia la parte centrale della lingua e la gengiva superiore. Non lunga è la sua persistenza gustativa.
80/100
Dopo questo piacevole pranzo ci siamo recati all’azienda di Marjan Simčič i cui vigneti sono situati parte in Italia e parte in Slovenia. Appena arrivati Marjan ci ha accompagnati in cantina e ce l’ha fatta visitare, facendoci sentire dei vini rossi dalle barriques, ma prima di farlo ci ha precisato che d’abitudine non fa sentire, ai visitatori, i vini non imbottigliati ma conoscendomi mi ha reputato all’altezza di potere capire i vini che sono in via di perfezionamento.
Per quanto riguarda la larghezza del tannino è importante che faccia le precisazioni che seguono affinché possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore.
La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente se il tannino è meno largo potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo più il vino è degno di attenzione, ma il tannino come ho precisato deve essere in ogni caso di buona qualità.
Abbiamo iniziato dai pinot nero annate 2015, 2014 e 2013. Ho rilevato che nel 2015 adesso si sente un po’ il verde, per me, del raspo, ma l’ho trovato con un piacevole naso ed un buon equilibrio gustativo. Nel 2014 si sente un po’ meno struttura ed è meno complesso del 2015 ma è un vino piacevole. Il 2013 mi è piaciuto molto, l’ho sentito un vino piacevole, equilibrato un vino verticale, non un vino largo, cioè che prende tutta la bocca ma un vino più in lunghezza, in profondità, piuttosto che in larghezza. Abbiamo proseguito con i merlot 2013, 2012 e poi 2011. Il 2013 è un bel vino, con struttura non eccessiva ma elegante, e con sentore olfattivo preminente del cuoio fresco, quello biondo. Il 2012 ha una buona acidità, più strutturato, ma meno elegante del 2013. Il 2011 ha una buona beva, con profumi di pelle di conceria in fine lavorazione (giovane!), speziati, menta, ciliegia e con al gusto la cioccolata e la ciliegia.
Dopo questi piacevoli ed interessanti assaggi Marjan, con suo cugino, ci ha accompagnati nella sala di degustazione dove è iniziata l’apertura di diversi vini.
Prima di iniziare con la degustazione dei vini desidero dare alcune notizie sull’azienda.
L’azienda si trova nel paesino di Ceglo nella regione del Collio Sloveno, sul confine tra Italia e Slovenia. I vigneti hanno una superficie di 18 ettari e sono per metà nel Collio Sloveno (Goriška Brda) e per l’altra metà nel Collio Italiano. Secondo Marjan le sue vigne sono nel posto migliore per la coltivazione delle uve. Le basse colline sono aperte verso il Friuli e beneficiano del vento caldo del Mar Adriatico. Queste terre sono protette dai venti freddi dalle Alpi Giulie e dagli Altopiani di Tarnova. I terreni delle vigne sono calcarei e marnosi, adatti a produrre vini di carattere. I vigneti sono di età tra i 10 ed i 56 anni. Si tratta di un’azienda familiare acquistata in origine, nel 1860, da Joref Simčič che dette la responsabilità della produzione del vino ad Anton Simčič. Questi aprì un negozio di vino nel paese ed a Vienna. Dopo la seconda guerra mondiale una parte delle terre di loro proprietà venne nazionalizzata e vennero espropriate la loro locanda ed il loro negozio posto in Ceglo.
A seguito di ciò Nando, che si occupava del negozio di Ceglo, Pavel che si occupava della locanda, si trasferirono all’estero mentre Teodor che si occupava della produzione del vino, rimase in loco, insieme al figlio Salko.
Nel 1988 rimane a condurre la produzione vinicola il figlio di Salko, Marjan che a Zegla, vicino a Medana, nel 1977, edifica la nuova cantina, che è quella attuale.
Nel 2008 Marjan personaggio carismatico e trascinante, che quando parla dei suoi vini quasi si commuove, e ti fa commuovere per la forza interiore con cui riesce a trasmetterti il suo amore per la sua terra, per le sue radici e per il suo vino quasi come un messaggio profetico, da portare in giro per il mondo.
Per Marjan esportare i suoi vini nel mondo significa far conoscere i suoi territori di origine, la sua terra ed i suoi vini e la storia del suo paese. Sentire lui mi fa venire a mente il maestro Gino Veronelli quando diceva: “il vino è il canto della terra verso il cielo”. Mentre scrivo queste frasi provo una forte commozione perché sia in Gino che in Marjan non ho visto desiderio di guadagno, anche se è necessario per andare avanti, ma l’amore per il vino, scritto a caratteri cubitali.
Marjan crede che a Brda ci siano le condizioni climatiche ideali per la viticoltura.
Le colline di Goriška Brda erano immerse dal mare e quando il mare si ritirò la terra, per migliaia di anni è stata modellata dal sole, dal vento e dalla pioggia.
Queste terre, i vini lo confermano, sono ricche di minerali. Le vigne sono riscaldate dal sole e le temperature sono mitigate da una tiepida brezza che le accarezza.
Marjan crede nei metodi naturali, senza utilizzare l’irrigazione, ne fertilizzanti artificiali ed insetticidi, ma ricorrendo, solamente, all’humus. Le vigne devono arrangiarsi per sopravvivere ed utilizzare l’acqua ed i minerali che solamente la natura può fornirgli.
L’azienda nel complesso produce, all’anno, 90.000 bottiglie, in tre diverse linee.
La prima linea è di vini classici prodotti dalle vigne più giovani e messi in vendita dopo un anno di invecchiamento. La seconda linea è “Selekeja” ed è costituita dai vini prodotti con l’uva dei vigneti più antichi.
I vini invecchiano in botti di varie misure. Questi vini non sono filtrati e vengono messi in commercio, solo nelle annate migliori, dopo un invecchiamento che varia tra i due ed i quattro anni.
La terza linea è denominata “Opoka” ed è la linea di elite firmata Marjan Simčič. Si tratta di vini minerali ottenuti dalle vigne più vecchie, con più di 50 anni, allevate su terreni ricchi di sali del marmo eolico. Questi vini vengono prodotti solo nelle annate migliori in piccole quantità, dopo una maturazione da 22 a 36 mesi in barili fatti di legni selezionati con assoluta attenzione, travasati ed imbottigliati, senza filtrazioni, con la sola decantazione.
I vini vengono messi in commercio dopo sei mesi dall’imbottigliamento. A questo proposito desidero segnalare di avere visto in cantina due barriques, una più grande ed una più piccola a forma di uovo. Secondo Marjan questi due contenitori di vino sono ottimali per fare dei vini di alta qualità.
Passiamo adesso alla descrizione dei vini degustati:
Per quanto riguarda la larghezza del tannino, è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinchè possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tuta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità. Passiamo all’analisi dei vini degustati.
SIMČIČ BRDA CLASSIC
SAUVIGNONASSE, annata 2014
Denominazione del vino. Collio – Italia.
Il vigneto è denominato Zegla – Podgredic, l’altitudine delle vigne è a 150 – 200 m s.l.m. e l’età delle vigne è da 20 a 40 anni. L’esposizione delle vigne è a sud – ovest. Il terreno è calcareo e marnoso. La macerazione è di 12 ore con fermentazione in vasche di acciaio inox e la maturazione è in acciaio, per almeno 8 mesi sui lieviti.
Colore giallo paglierino.
Olfatto caratterizzato nell’immediato da note erbacee di erba tagliata, seguite da vaniglia, menta, iodio, ortica, prezzemolo, foglia verde del sedano, pepe bianco, biancospino, latte di cocco, mandorla, per terminare con carezze di cuoio fresco, quello biondo.
Al gusto mostra una buona acidità anche se però c’è un po’ l’effetto altalenante cioè talvolta domina la spalla acida e talaltra domina la massa alcoolica. Vino sapido e minerale con corpo medio, appena sufficiente.
Lunga è la sua persistenza con finale salino e di prezzemolo.
88/100
SIMČIČ SELEKCIJA CRU SELECTIONS
TEODOR BELO, annata 2013
(Uvaggio: 60% ribolla, 20% Sauvignonasse e 20% Pinot Grigio)
La denominazione del vino è Brda – Slovenia, Collio – Italia. I nomi dei vigneti sono: Medana (Ribolla gialla), Breg (Sauvignonasse) e RIsic (Pinot grigio). Le vigne sono a 150 – 250 m. s.l.m. ed hanno un’età che va da 25 a 56 anni.
Le vigne sono esposte a sud – est e sud – ovest. Il terreno è calcareo e marnoso. Le vinificazioni sono separate per vitigno, come pure i tempi di fermentazione.
La Ribolla gialla matura in botti di rovere (3.000 l. e 500 l.) sui lieviti per 22 mesi; il Sauvignonasse matura in botti di rovere (500 l.) sui lieviti per 22 mesi ed il Pinot grigio matura in barriques di legno francese sui lieviti per 22 mesi. Prima dell’imbottigliamento avviene l’assemblaggio senza chiarifica né filtrazione.
Giallo paglierino con riflessi oro.
Olfatto caratterizzato da profumi che ricordano la stoppa intrisa di vino, menta, eucalipto, cuoio biondo, dolci della parte esterna del confetto, lievi boisé, mela, per terminare con il prezzemolo.
Al palato mostra una buona e piacevole maturità. Vino sapido e minerale con corpo medio. E’ ben equilibrato con spalla acida e sapidità che dominano la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza con finale salato e minerale.
90/100
MARJAN SIMČIČ
OPOKA CRU RIBOLLA, annata 2010
(gr. 13,5%)
La denominazione è Brda, come pure la provenienza. I vigneti sono a Medana Jama, Jordano e Breg. I terreni sono calcareo marnoso (Opoka) e le uve sono coltivate senza l’utilizzo di concimi né di molecole chimiche di sintesi. Età dei vigneti: 35 – 55 anni. Vendemmia manuale. Macerazione delle uve per 36 ore in tini troncoconici di rovere aperti con controllo della temperatura. Il vino viene allevato per 22 mesi in botti di rovere da 225 – 500 litri. L’imbottigliamento avviene 24 mesi dopo la vendemmia senza chiarificazione e senza filtrazione.
Giallo paglierino con riflessi oro.
All’olfatto emergono subito le note intense di vaniglia e di grafite, seguiti dal pepe bianco, mela verde, menta, erba tagliata, fiore biancospino e la colla coccoina (latte di cocco e mandorla).
L’incontro gustativo regala una generosa acidità, sapidità e mineralità.
Il corpo è al limite della sufficienza.
Il vino si diffonde in bocca più in larghezza che in lunghezza. Buon equilibrio gustativo con spalla acida che domina la massa alcoolica.
Non lunga è la sua persistenza gustativa e nel finale si asciuga un pochino la gengiva superiore.
88/100
MARJAN SIMČIČ
OPOKA CRU RIBOLLA, annata 2009
Robe giallo oro intenso.
Bouquet intenso di grafite seguito da menta, caffè freddo, prezzemolo, cuoio biondo (quello fresco), biancospino, guscio duro della mandorla, mandorla e per finire con soffi dolci del boisé.
All’esame gustativo si gode una piacevole sapidità e mineralità ed un piacevole corpo medio delicato. Ricca è l’acidità che domina, con l’aiuto della sapidità, la massa alcoolica, rendendo il vino ben equilibrato. Lunga, ma non lunghissima, è la sua persistenza. Vino piacevole.
92/100
MARJAN SIMČIČ
OPOKA CRU- SAUVIGNON BLANC, annata 2012
(gr. 14%)
La denominazione è Brda e la sua provenienza è Brda e Jordano.
Non vengono utilizzati concimi né molecole chimiche di sintesi. Il terreno dei vigneti è calcareo marnoso (Opoka). La vendemmia è manuale. La macerazione dura 36 ore e così anche tutto il seguente processo fino all’imbottigliamento, come per la Ribolla.
Bel giallo oro.
Bouquet di foglia di ruta, foglia di pomodoro, caffè freddo, intenso di grafite, cuoio biondo, biancospino, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), menta e foglia verde del sedano.
Al gusto ha generosa sapidità e mineralità ed il corpo è medio. Vino non completamente equilibrato con spalla acida e alcool che si alternano tra loro (effetto altalenante). Lunga è la sua persistenza gustativa.
Nel finale si asciuga un po’ la lingua.
Retrogusto di mandorla.
89+/100
MARJAN SIMČIČ
OPOKA CRU SAUVIGNON BLANC, annata 2008
(gr. 13,5%)
Giallo oro intenso con riflessi ambrati.
Ventaglio olfattivo con profumi di caramella al caramello, prezzemolo, intensi di grafite, frutta tropicale: mango e papaia, biancospino, iodio, erbacei, per terminare con soffi dolci di pasticceria.
Al gusto il corpo è medio ed il vino ha un buon equilibrio con massa alcoolica messa a tacere dalla spalla acida e dalla sapidità e mineralità.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di caramello.
Sicuramente l’olfatto è superiore al gusto. Da un tale olfatto ti saresti aspettato di trovare più corpo.
Per la nota olfattiva di frutta tropicale questo vino mi ha ricordato il Sauvignon francese Silex di Dagueneau, annata 1996.
91/100
MARJAN SIMČIČ
OPOKA CRU, CHARDONNAY, annata 2011
La denominazione è Brda e la provenienza delle uve è da Brda, Jordano, Plesivo e Ceglo. Stesso metodo naturale di coltivazione visto per gli altri vitigni. Terreno calcareo marnoso. Vendemmia a mano. La vinificazione la maturazione e l’imbottigliamento sono come quelli del Sauvignon Blanc.
Giallo paglierino intenso con riflessi oro.
Al naso è una esplosione di menta seguita dalla stoppa intrisa di vino, trielina, erbaceo, eucalipto, biancospino, latte di cocco e mandorla (colla coccoina).
Al palato si gode subito una sensazione di ananas accompagnata da abbondante sapidità e mineralità. Mostra una buona maturità gustativa, un corpo medio ed un buon equilibrio con massa alcoolica non percettibile.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di ananas, menta e stoppa.
Nel finale si sente asciugare un po’ la gengiva superiore (tannini del legno?). A mio avviso, in questo momento si sente un po’ la presenza del legno.
89/100
PS: si è trattato di un’annata un po’ calda.
MARJAN SIMČIČ
OPOKA – CRU CHARDONNAY, annata 2010
(gr. 14%)
Bel colore giallo oro.
Espressione olfattiva con profumi intensi di grafite, lievi di zabaione, prezzemolo, lievi di menta ed eucalipto, pepe bianco, biancospino, ananas, latte di cocco e mandorla (colla coccoina).
Al gusto è sapido e minerale e si sente un po’ di pungenza di alcool che rende il vino non ben equilibrato ma con effetto un po’ altalenante. Corpo non generoso. Lunga è la sua persistenza gustativa, con finale di prezzemolo.
Nel finale brucia un pochino la gengiva superiore.
89- -/100
MARJAN SIMČIČ
OPOKA – CRU CHARDONNAY, annata 2009
(gr. 14%)
Veste giallo oro ambrato.
Si innalzano dal bicchiere note di menta, pasticceria, bacca di ginepro, grafite, lievi di banana matura, pepe bianco, colla coccoina (latte di cocco e mandorla), per terminare con soffi boisé.
Al palato si gode una buona morbidezza.
Vino sapido e minerale con un corpo appena sufficiente. Inizialmente è equilibrato ma nella parte finale si sente un po’ l’effetto altalenante confermato anche dal lieve bruciore della gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza con finale boisé.
Al gusto il vino si espande più in larghezza che in lunghezza.
89/100
MARJAN SIMČIČ
CRU – SELECTIONS – PINOT NOIR, annata 2012
La denominazione è Collio – Italia – Slovenia.
Il vigneto è denominato Zegla, Breg, Kozlink. Le vigne hanno un’età che va da 13 a 36 anni e sono esposte a sud – est / sud – ovest e sono da 150 a 250 m. s.l.m.
Il terreno è calcareo marmoso. La macerazione delle uve avviene in vasche di acciaio inox per 14 – 16 giorni alla temperatura che va da 25 a 30 gradi. Maturazione in barriques per 22 mesi. Ovviamente l’imbottigliamento è senza chiarifica né filtrazione.
Rosso rubino con fine bordo rosa.
Al naso evoca profumi di conserva di pomodoro, lampone, latte di cocco e mandorla (colla coccoina), iuta, menta, eucalipto, lievi di stoppa intrisa di vino, per terminare con il dolce del legno.
All’ingresso in bocca si sente una buona struttura infatti il corpo è medio, ed ha un sapore che ricorda la prugna fresca.
I tannini sono inizialmente vellutati e poco larghi (4/6 +) per poi nel finale asciugare, lievemente, la gengiva superiore.
Vino abbastanza equilibrato con, nel finale, un po’ di effetto altalenante cioè non domina sempre la freschezza sull’alcool.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.
89/100
MARJAN SIMČIČ
CRU – SELECTIONS – PINOT NOIR annata 2010
Veste rosso granato chiaro.
Espressione olfattiva caratterizzata da profumi di cioccolata, lampone macerato, menta eucalipto, latte di cocco e mandorla.
Al gusto si gode un buon corpo medio. Vino sapido e minerale con tannino vellutato fine, delicato, abbastanza largo (5/6) e piacevole.
La spalla acida ed il tannino dominano, senza tentennamenti, la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza gustativa.
Vino piacevole e ben fatto.
Marjan mi diceva che secondo lui le migliori annate di pinot nero sono le seguenti: 2002, 2004, 2009, 2013 e 2015. Io ci aggiungerei anche la 2010.
92/100
SIMČIČ
CRU – SELECTIONS – TEODOR RDEČE, annata 2005
(Uvaggio: Merlot 85% e Cabernet Sauvignon 15%)
La denominazione è Collio – Italia. Brda – Slovenia.
Il vigneto è denominato Rusic, Plešivo. Le vigne hanno un’altitudine di 150 – 250 m. s.l.m. e le viti hanno dai 20 ai 42 anni di età. Il terreno è calcareo e marnoso. La vinificazione è manuale. Per il Merlot la vinificazione è in vasche di acciaio inox per 28 – 30 giorni ad una temperatura di macerazione di 28 – 32 gradi.
Per il Cabernet Sauvignon la macerazione avviene per 15 – 20 giorni in vasche di acciaio inox a 28 – 32 gradi. La maturazione va da 40 – 42 mesi in barriques francesi e l’imbottigliamento è senza chiarifica né filtrazione.
Abito rosso rubino abbastanza intenso.
Impronta aromatica caratterizzata da profumi intensi di ciliegia e cioccolata seguiti dal pepe nero, noce moscata, pelle in fine lavorazione, alloro, lievi di rosmarino, per terminare con la colla coccoina (latte di cocco e mandorla).
Palato con corpo medio e con sapori di ciliegia lievemente aspra, latte di cocco e mandorla. Vino sapido e minerale, con buon equilibrio gustativo ma con tannini poco larghi (4/6+) che finiscono per asciugare un po’ la gengiva superiore.
Lunga è la sua persistenza finale con retrogusto di cioccolata.
89+/100
MARJAN SIMČIČ
OPOKA CRU – MERLOT annata 2009
(100% Merlot, 4 anni in legno e 1 anno in bottiglia prima della vendita)
Primo anno di produzione, come tutta la linea OPOKA, è il 2006
La denominazione è Brda e la provenienza è Brda, Plešivo e Collio Rusic. Coltivazione naturale su terreno calcareo marnoso. Vendemmia manuale. Macerazione per 28 giorni in vasche di acciaio inox. Maturazione per 42 mesi in barriques. Imbottigliamento senza chiarificazione né filtrazioni dopo 42 mesi e affinamento in bottiglia per 6 mesi.
Veste rosso rubino abbastanza intenso con lievi trame granato.
All’olfattiva evoca profumi dolci boisé, latte bollito, menta, ciliegia, cioccolata, guscio duro della mandorla, per terminare con copiosi e piacevoli rimandi di prugna fresca.
Al palato è un tripudio di piacevolezza con una perfetta ciliegia e cioccolata che pervadono tutta la bocca. Vino con corpo medio, perfettamente equilibrato grazie al tannino che è dolce, setoso ed abbastanza largo (5/6 – -) ed alla spalla acida che dominano la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di ciliegia e cioccolata.
Nelle mie note ho scritto: “bella piacevolezza”.
Questo vino viene prodotto solo nelle annate migliori (2006, 2007 e 2009).
93/100
SIMČIČ
LEONARDO, annata 2009
Vino passito in bottiglia lit. 0,375, gr. 14%
(Uvaggio: 100% ribolla passita)
Bottiglie annue prodotte 13.000 circa.
I grappoli migliori sono lasciati maturare sulla vite baciati dal sole autunnale.
Le uve al momento della vendemmia vengono selezionate e lasciate all’aria aperta fino ad aprile dell’anno successivo senza essere contaminate dalla muffa nobile (Botrytis cinerea). Gli acini si asciugano ed il livello degli zuccheri e degli acidi aumenta.
Giallo ambra lucente con riflessi verdi.
Olfatto di carattere con profumi di albicocca secca, pasticceria, menta, guscio duro di mandorla, fico bianco secco, giuggiola matura, vaniglia, dattero secco, per terminare con carezze di uva zibibbo.
Il corpo è medio, moderatamente e piacevolmente strutturato, ma è opulento.
Gusto di miele. Vino ben equilibrato con massa alcoolica domata dalla spalla acida. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di albicocca secca.
94/100
Terminata questa intensa ed interessante degustazione ci siamo recati, con due ore di ritardo, all’azienda KABAJ di Jean Michel Morel e Katja Kabaj, in Goriska Brda, a Dobrovo. Non appena arrivati in azienda ci siamo scusati, nuovamente, del ritardo ed invece di andare prima in cantina e poi a cena ci siamo seduti a tavola per la cena pasteggiando con i vini dell’azienda. Jean Michel, personaggio istrionico e simpatico multilingue, parla benissimo varie lingue tra cui l’italiano, ci dice di essere nato e vissuto per diversi anni in Francia e di essere, da sempre, innamorato del vino. Dopo avere incontrato sua moglie Katja Kabaj ed avere incontrato Josko Gravner si è innamorato dell’antico modo Georgiano di fare il vino e cioè di vinificare le uve in anfore interrate. Si reca in Georgia ed impara a fare il vino in anfora portando le sue conoscenze e diverse anfore nella sua azienda in Slovenia. Incomincia a produrre il vino “AMFORA” un blend di Ribolla Gialla, Malvasia e Friulano (quest’ultimo un tempo si poteva chiamare Tokai). Le uve vengono fatte macerare, fermentare e riposare in queste anfore, ciascuna di circa 3.500 litri e le anfore vengono interrate nel terreno ricco di marma argillosa (Opoka) e la sabbia calcificata (arenaria). Il vino che rimane circa la metà dei 3.500 litri viene trasferito per un anno in botti grandi di rovere francese. Successivamente il vino viene imbottigliato ove rimane per almeno un ulteriore anno.
Il primo imbottigliamento dei vini risale al 1993 e l’azienda produce diversi vini bianchi e rossi.
L’azienda ha anche un ristorante ed un albergo. Gli ospiti possono chiedere di visitare l’azienda vinicola. Jean Michel è una persona di ampia cultura.
Dopo la piacevole cena durante la quale abbiamo mangiato piatti tipici locali abbiamo degustato i seguenti vini:
KABAJ
ZELENI SAUVIGNON RAVAN, annata 2012
Bel giallo oro.
Evoca al naso intenso percezioni minerali di grafite seguite da profumi di fiori gialli, menta, eucalipto, cuoio fresco, quello biondo, prezzemolo, foglia verde del sedano, per terminare con rimandi che ricordano la colla coccoina che è un mix di latte di cocco e mandorla.
Bocca equilibrata con sapidità e mineralità che con la spalla acida domano, senza problemi la massa alcoolica.
Il corpo è medio appena sufficiente.
Lunga è la sua persistenza con finale di grafite. Vino gradevole.
90/100
KABAJ
PINOT BIANCO, annata 2011
(due settimane di macerazione delle uve)
All’esame olfattivo si sentono note intense di grafite seguite dal caffè freddo, pepe bianco, colla coccoina (latte di cocco) e mandorla, per terminare con profumi floreali di biancospino.
Al palato si sente una certa maturazione delle uve. Alcool e freschezza si alternano alla guida dell’equilibrio gustativo, si ha cioè un effetto altalenante.
Si sente bruciare un po’ la gengiva superiore. Il corpo è medio e lunga è la sua persistenza aromatica intensa.
88/100
KABAJ
SIVI PINOT GRIGIO, annata 2011
Veste colore arancio chiaro con riflessi ramato (ricorda il colore dell’”Aperol”)
Naso raffinato con profumi di grafite, pasticceria, banana matura, pepe bianco, caffè freddo, biancospino, latte di cocco e mandorla intensi (colla coccoina), cuoio fresco (quello biondo), per terminare con soffi di cenere.
Al gusto si ha l’impressione di sentire sapori che ricordano una piacevole spremuta di arancia. Il corpo è medio ed il vino è equilibrato con la spalla acida che sovrasta la massa alcoolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di pompelmo rosa.
Nelle mie note ho scritto: “piacevole, equilibrato e persistente”.
91/100
KABAJ
MERLOT, annata 2010
Bel rosso rubino vivo con trame porpora.
Il naso non è ottimale perché si sentono profumi animali un po’ forti. Seguono sentori di polvere da sparo, amido di riso, menta, per terminare con rimandi fruttati di ciliegia.
Al gusto il vino è poco equilibrato con la massa alcoolica che domina la spalla acida e si sentono sapori poco puliti già sentiti all’olfatto.
Il corpo è medio ed il tannino è dolce, vellutato e poco largo (4/6 -). Lunga è la sua persistenza con finale di pelle di conceria.
80/100
KABAJ
CUVÉE MOREL
ZVRST – RDECE, annata 2009
(Uvaggio: 60% Merlot, 18% Cabernet Franc, 18% Cabernet Sauvignon e 4% Petit Verdot)
Bel rosso rubino con trame porpora.
Profonda tessitura olfattiva con in rilievo la radice di rabarbaro e la cenere seguite dalla sella di cuoio, cassis, ciliegia marasca, lieve canfora, tabacco da pipa con ciliegia essiccata, prugna, menta, per terminare con note verdi che ricordano il geranio.
Al gusto il corpo è medio ed il vino è equilibrato con spalla acida che domina la massa alcoolica con l’aiuto del tannino che è inizialmente dolce vellutato e non tanto largo (4/6 + +). Sapore vegetale di geranio con lunga persistenza con finale amaro e di geranio. Vino troppo vegetale, migliore al naso rispetto al gusto.
85/100
Successivamente alla cena Jean Michel ci ha portati in cantina e dopo avercela fatta visitare, gentilmente ci ha aperto tre magnum del suo Amfora, le annate 2008, 2007 e 2006.
KABAJ
AMFORA, annata 2006
(Uvaggio: Ribolla 60%, Tokai 20% e Malvasia 20%)
Formato Magnum
Un anno di macerazione su buccia e un anno di sosta in legno grosso. Temperatura di servizio a 16 gradi.
Veste giallo ambrato.
Piacevoli sensazioni olfattive di cenere, erbe medicinali, miele, formaggio erborinato, menta, intense di caucciù e pera coscia.
Il percorso olfattivo prosegue con profumi di canfora, iuta, fumé, eucalipto per terminare con soffi di salvia.
Al gusto prevale il lieve amarognolo delle erbe medicinali, caramella dura di rabarbaro ed orzo. Entra largo in bocca donando piacevolezza grazie anche al perfetto equilibrio gustativo con spalla acida che dirige, senza ripensamenti, il comando, dell’equilibrio gustativo, sovrastando la massa alcoolica.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di pera coscia e mandorla. Vino molto piacevole a differenza di altri produttori che fanno vini troppo difficili da bere e da abbinare al cibo. Questo è un vino particolare e piacevole. Più lo bevi e più desideri berlo.
94/100
KABAJ
ANFORA, annata 2007
(Uvaggio: Ribolla 60%, Tokai 20% e Malvasia 20%)
Veste colore giallo ambrato intenso con riflessi arancio.
Olfatto intenso e ricco, caratterizzato da profumi di caramello, mandorla, colla coccaina (mandorla e latte di cocco) lievi ossidativi, terra bagnata, caucciù, menta, eucalipto, intensi di grafite, ginger e giuggiola matura. Il percorso olfattivo prosegue con note di mela rossa, formaggio erborinato, cenere, alcool denaturato versato, per terminare con soffi di canfora.
Al gusto è sorprendentemente aspro poiché non ti saresti aspettato, con un olfatto così maturo, questa nota di mele annucche (le piccole) acerbe.
Il corpo è inizialmente medio ma poi tende ad assottigliarsi. L’equilibrio gustativo è un po’ altalenante con alcool e freschezza che si alternano nel dominio l’uno su l’altro.
Si sente un po’ tirare la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza con finale di canfora.
Sicuramente l’olfatto è nettamente superiore al gusto.
89/100
KABAJ
ANFORA, annata 2008
(Uvaggio: Ribolla 60%, Tokai 20% e Malvasia 20%)
Giallo ambrato limpido con riflessi arancio
L’incontro olfattivo è interessante ed esprime intense note di cuoio fresco (quello biondo) e grafite, seguite da profumi di iodio, duro di menta (è il bastoncino duro di zucchero, intriso di menta), ginger, mandarino, canfora, tamarindo, eucalipto, pepe bianco, salvia e mela rossa. A distanza di ore si sente, in modo ancora più evidente, la menta.
Al palato è un po’ aspro, sapido, con sapori che ricordano la radice di rabarbaro e la caramella dura di orzo. Il corpo è medio sufficiente ed è equilibrato con spalla acida che domina la massa alcoolica.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di canfora e mandorla. Nel finale si asciuga un po’ la gengiva superiore.
Vino interessante e piacevole.
93/100
Dopo aver degustato questi splendidi vini abbiamo ringraziato e salutato Jean Michel e sua moglie.
Confesso che è stata una giornata ricca di emozioni e di piacevolezza.
Ho conosciuto tre personaggi: Urŏs Fakuč, Marjan Simčič e Jean Michel Morel, tutti grandi nel loro settore, persone dalle quali si può imparare molto.
Ringrazio tutti per questa bellissima ed interessante opportunità che mi è stata data che mi ha arricchito molto sotto tanti profili.