Per chi non c’è ancora stato suggerisco di andare a Firenze alla Cantinetta Antinori dove si possono consumare degli ottimi piatti e degustare i vini della proprietà Antinori.
Questo ristorante è da me frequentato sovente con ospiti ed amici sia per pranzo che per cena.
Il personale in sala è composto da giovanissimi sempre sorridenti e pieni di entusiasmo per il lavoro che svolgono.
Tutte le volte che arrivo al ristorante tutto il personale mi viene incontro sorridente per salutarmi.
Se il personale di sala è così è merito anche del suo giovane direttore Daniele Benci.
Oltre ad andare alla Cantinetta per mio diletto capita anche che il Dott. Renzo Cotarella CEO della Marchesi Antinori spa mi inviti a cena per stare insieme e per sentire i loro vini appena usciti o che dovranno ancora uscire sul mercato.
Ad aprile passato sono stato invitato, insieme all’amico Sergio Antonini dal Dott. Cotarella alla Cantinetta Antinori per sentire alcuni vini e per l’occasione abbiamo piacevolmente bevuto lo champagne Perrier Jouet Belle Epoque 2014, da loro importato per l’Italia, Lo chardonnay Antica A 26, annata 2022, della loro azienda della Napa Valley, il Tignanello 2021, il Guado al Tasso 2021 ed il Muffato della Sala 2009. Io per l’occasione ho portato una bottiglia di pinot nero Meo Camuzet Nuit Saint Georges Aux Murgers 2008.
E’ stata una serata interessante per la compagnia, per i vini e per il cibo. Prima di passare alle mie note di degustazione dei vini della serata devo fare delle precisazioni sui tannini. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità.
Passo adesso a scrivere le mie note di degustazione dei vini di questa serata rimarcando il fatto che il vino che mi ha veramente impressionato è stato il Tignanello 2021 al quale ho dato 100/100 cosa che non avevo mai fatto avendo avuto il privilegio in passato di degustare tutte le annate prodotte dalla prima che è stata la 1971 alla 2021.
MAISON PERRIER JOUET
BELLE EPOQUE, annata 2014
(uvaggio: 51% Chardonnay e 49% Pinot Noir)
Dal bicchiere traspare giallo oro e le bollicine sono fini ed abbastanza numerose
Lo scrigno olfattivo elargisce profumi di mela renetta matura, mela verde, vaniglia, pepe bianco, cuoio biondo, fiori bianchi, ricciarello per terminare con lievi sussurri di zabaione.
Il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato con la freschezza che con l’aiuto della sapidità e della mineralità avvolge la massa alcolica.
Le bollicine sono fini e gradevoli.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. Vino verticale. (93/100)
ANTINORI ANTICA A26 CHARDONNAY
NAPA VALLEY, annata 2022
Colore giallo quasi oro, lucente.
Dispiega profumi di rosmarino, pietra focaia, boisé, minerale, vaniglia, acqua di mare (è uguale al profumo della parte interna bianca della buccia di cocomero), ananas, cuoio biondo, acciuga, cappero, per terminare con soffi di chicchi di liquirizia.
Al palato si percepisce un corpo medio sufficiente plus ed è sapido e minerale. Vino ben equilibrato con la massa alcolica impercettibile grazie alla freschezza ed alla mineralità che la dominano.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. (93/100)
DOMAINE MEO CAMUZET
NUIT SAINT GEORGES
AUX MURGERS 1ER CRU, annata 2008
Colore rosso granato.
Esprime una compenetrazione di aromi tra i quale la pelle di conceria in fine lavorazione, lemongrassa (il profumo assomiglia a quello della citronella), amido del riso bollito, inchiostro di china per terminare con richiami balsamici di menta ed eucalipto.
All’assaggio ha corpo medio e sapore di rosa rossa.
Il vino è ben equilibrato con la freschezza che domina la massa alcolica. I tannini sono dolci, larghi (6/6–), inizialmente vellutati per poi asciugare un pò la gengiva superiore.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di tartufo nero. (92/100)
TENUTA TIGNANELLO – ANTINORI
TIGNANELLO, annata 2021
Abito rosso porpora intenso.
All’esame olfattivo è un tripudio di profumi di erbe medicinali, prugna matura, ciliegia marasca nera, arancia sanguinella, chiodi di garofano, violetta, cioccolata, dolci dell’esterno del confetto, menta, eucalipto, rosmarino, alloro, salvia, grafite, conserva di pomodoro, pelle vegetale (è la pelle che tende al dolce del cuoio), tizzone del legno del camino, per terminare con ricordi di chicchi e di stringa di liquirizia.
Morso piacevole con sapore di frutta spremuta e liquirizia (il cabernet da profumi e sapore di liquirizia) per terminare con la colla Coccoina (latte di cocco e mandorla).
Il corpo è medio plus ed il vino è ben equilibrato con la freschezza che non fa sentire neppure minimamente la massa alcolica.
I tannini sono dolci, completamente larghi (6/6), abbastanza spessi e setosi.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di erbe medicinali.
Non gli ho trovato difetti. (100/100)
TENUTA GUADO AL TASSO
GUADO AL TASSO, annata 2021
(uvaggio: 58% Cabernet Sauvignon, 29% Cabernet Franc e 13% Merlot)
Manto rosso porpora intenso – nero.
L’olfatto è generoso di profumi di alloro e dell’acqua di mare (è lo stesso profumo della parte bianca interna della buccia di cocomero), pepe bianco, chiodi di garofano, noce moscata, rosmarino, ciliegia, prugna, cassis, mora di rovo per terminare con una lieve nota di crema di latte.
Al palato ha corpo medio plus, ed un ottimo equilibrio tra alcol e freschezza.
I tannini sono larghi (6/6-), spessi e setosi.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. All’ultimo l’alcol cerca di fare un accenno di presenza ma sicuramente la sosta del vino in bottiglia lo farà scomparire. (96/100)
CASTELLO DELLA SALA
MUFFATO DELLA SALA, annata 2009
(uvaggio: Saunvignon Blanc, Grechetto, Traminer, Sémillon e Riesling)
Dal bicchiere traspare color ambra.
Al naso esprime profumi di tè al limone, albicocca secca, zafferano, amaretto di Saronno, menta, eucalipto per terminare con sospiri di zucchero cotto.
Al gusto ha corpo medio, è sapido ed ha sapore di tè al limone e di amaretto di Saronno. Vino ben equilibrato in perfetta armonia. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di miele di acacia. (93/100)
Il secondo incontro alla Cantinetta Antinori c’è stato a metà ottobre.
Il Dott. Cotarella ha invitato me e l’amico Sergio Antonini a cena per sentire quattro chianti classico Gran selezione 2021, in procinto di entrare in commercio, ed il Solaia 2021.
La sera dell’invito sono arrivato un pochino prima del Dott. Cotarella ed ho portata una bottiglia di Cervaro 1995 e l’ho fatta mettere in un decanter. Avevamo per noi tre la saletta VIP al piano primo della Cantinetta. Arrivato Renzo chiedo allo sommelier Giada Sabatini di servire il vino bianco che era nel decanter. Servito il vino nel bicchiere si vedeva trasparire dal bicchiere un giallo oro un pò intenso e Renzo odorava il vino rimanendo affascinato dai profumi che si diffondevano nell’aria ed osservava, esaminando il colore, che il vino aveva più di venti anni.
Io, bleffando, dicevo che il vino era una bella espressione di borgogna.
Renzo mi guardava ed annuiva precisando che così buono poteva anche essere il Cervaro della Sala. A quel punto ho chiesto a Giada di portare la bottiglia ed il mistero si è dissolto. Renzo mi ha fatto i complimenti per lo stato di conservazione del vino che era ancora giovane con vita ancora davanti a se nonostante i suoi 29 anni.
Quando dico che il Cervaro della Sala da sempre è l’unico vino bianco italiano borgognone dico la pura verità. Complimenti a Renzo per la sua bravura nel riconoscere i suoi vini ma anche per fare, insieme ai suoi professionisti aziendali, dei grandi vini.
Renzo è un ottimo direttore d’orchestra per tutto quello che riguarda le aziende della Marchesi Antinori.
Siamo poi andati avanti nel degustare i vini Gran Selezione, uno migliore dell’altro ma per diverse caratteristiche e poi diverse zone di produzione.
Infatti siamo arrivati a degustare il Solaia 2021 che ho trovato fantastico sia all’olfatto che al gusto.
Io ho sempre amato il Solaia e l’ho sempre reputato un grandissimo vino.
Ma veniamo anche alla cena. Daniele Benci ci ha proposto la bruschetta di pane, ovviamente senza aglio, con l’olio nuovo Antinori, la pappa al pomodoro (per me la migliore di Firenze) la ribollita e la milanese con insalata. Per terminare abbiamo gustato una fantastica schiacciata con l’uva. Tra un intervallo e l’altro andavano ad odorare il bicchiere di Cervaro che ho impresso nella mia mente.
Che bella serata anche questa !
E’ veramente una gioia condividere questi momenti con chi li sa apprezzare. A quando il prossimo incontro.?
Seguono le mie note di degustazione dei vini della serata.
CASTELLO DELLA SALA
CERVARO, annata 1995
(uvaggio: 90% Chardonnay e 10% Grechetto)
Giallo oro.
Bouquet con profumi di gesso, melone bianco (o acqua di mare), ananas maturo, burro di nocciolina, lievi di zafferano, radice di rabarbaro, rucola, salvia, noccioline tostate per terminare con piacevoli soffi di grafite.
All’assaggio è sapido. Si gode un corpo medio e sapori di limone, minerali e di buccia di cedro.
Vino ben equilibrato con la freschezza che avvolge la massa alcolica rendendola completamente inoffensiva.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di zafferano e radice di rabarbaro.
Vino di 29 anni che non li dimostra assolutamente (95/100)
BADIA A PASSIGNANO – ANTINORI
Chianti Classico D.O.C.G. Gran Selezione, annata 2021
(allevato in botti da 3hl – Produzione 140.000 bottiglie)
Veste rosso porpora intenso.
Al naso diffonde profumi di pongo, vernice ad olio. olio di lino, menta, eucalipto, pepe nero, noce moscata, lievi di prugna secca, oliva nera, lievi di ragout di carne, ciliegia marasca nera, tabacco biondo della Virginia, miele di castagno per terminare con note boisé di episperma ( è il dolce della pelle della castagna bollita).
Al palato il corpo è medio, dirompente per poi acquietarsi e lasciare spazio alla freschezza. Il vino è ben equilibrato grazie anche alla sua sapidità. I tannini sono dolci, setosi, larghi (6/6-) e spessimi. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di ciliegia rossa. L’invadenza del legno non è più, per fortuna, come in anni passati. I legni adesso sono francesi, meno invadenti rispetto a quelli passati che erano ungheresi. (94/100)
BUIANO – ANTINORI
Chianti Classico D.O.C.G. Gran selezione, annata 2021
zona di produzione Castellina in chianti loc. La Caprara – solo tonneaux da 5hl. Primo anno di produzione. Bottiglie prodotte n. 4860.
Veste rosso porpora intenso.
Caleidoscopio olfattivo composto da profumi di ciliegia marasca nera matura (è più matura di quella del Badia), molto balsamici di menta, eucalipto e salvia. Il percorso olfattivo prosegue con note di affumicatura, mela rossa, olio di lino, caucciù, oliva nera, cenere del legno del camino, pera coscia, cannella per terminare con pizzicotti di fragolina di bosco.
Sorso caratterizzato da un corpo medio plus continuo, senza cedimenti. Sapore di ciliegia rossa scura e ciliegia marasca nera.
Asse alcol-freschezza in perfetto equilibrio.
I tannini sono dolci, larghi (6/6–), inizialmente setosi per poi asciugare, lievemente, la gengiva superiore.
Lunga è la sua persistenza gustativa aromatica intensa. (95/100)
VILLA CIGLIANO – ANTINORI
Chianti Classico D.O.C.G., Gran Selezione, annata 2021
Vigne situate in San Casciano Val di Pesa, solo barriques francesi – bottiglie prodotte n. 5958
Veste rosso porpora intenso.
Naso inizialmente un pò timido ma aprendosi è scandito da profumi di oliva nera, appretto (amido spray per stirare), menta, eucalipto, ciliegia, mora matura, alloro, intensi di salvia, rosmarino, arancia sanguinella, terra umida, melograno, pera coscia, per terminare con soffi di buccia di piselli.
All’assaggio ha corpo medio (più rotondo è più morbido del Buiano)
Sapore di mora. Bella freschezza che avvolge completamente la massa alcolica.
I tannini sono dolci, larghi (6/6) inizialmente setosi per poi asciugare, lievemente, la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa.
Si sente la maturità del sangiovese. (96/100)
SAN SANO – ANTINORI
Chianti classico D.O.C.G. Gran Selezione, annata 2021
Le vigne sono a Gaiole – Tonnenaux 12 hl, bottiglie prodotte n. 5000
Rosso porpora intenso.
Aromi di ciliegia marasca nera, olio di lino, menta, eucalipto, liquirizia, pomodoro pelati, buccia di piselli, inchiostro, tizzone del legno bruciato, rosa canina, per terminare con ricordi di mora matura.
All’esame gustativo ha corpo medio plus, al tempo stesso delicato e si sente un lievissimo acido acetico.
Vino ben equilibrato con la massa alcolica messa a tacere dalla freschezza.
I tannini sono dolci, larghi (6/6–), maturi, inizialmente setosi per poi asciugare un pò la gengiva superiore.
Lunga è la sua persistenza gustativa. (95/100)
SOLAIA – ANTINORI
Toscana Rosso IGT, annata 2021
(uvaggio: 75% Cabernet Sauvignon, 20% Sangiovese e 5% Cabernet Franc)
Manto rosso porpora intenso – nero.
Impianto olfattivo ricco dirompente, fatto di profumi di fernet branca, menta (legno), prugna, mora, cassis, intensi di mirtillo, eucalipto, tartufo nero, peperone vede, olio di lino, appretto (amido spray per stirare), liquirizia per terminare con un profumo intenso di caucciù.
Al gusto è una esplosione di cassis e di mirtillo. Il corpo è medio plus ed il vino è ben equilibrato con la freschezza che avvolge completamente la massa alcolica. I tannini sono perfettamente maturi e ricchi, dolci, larghi (6/6-) e setosi.
Lunghissima è la sua persistenza aromatica intensa con finale fruttato di mora, cassis, prugna e mirtilli.
Bella bocca, sapori interminabili !.
Se avesse avuto i tannini completamente larghi avrebbe avuto il massimo del punteggio. Ricordo che il 2015 aveva i tannini completamente larghi 100/100 ed il 2016 i tannini meno larghi del 2015, 98/100. (99/100)