E’ sempre un’immensa gioia andare a cena all’Enoteca Pinchiorri di Firenze. L’ambiente, la raffinatezza, la classe del personale di sala, il cibo così particolare e cosa dire dei vini?
Mi accingo a scrivere di due serate particolari, la prima con la mia famiglia e la seconda con due amici, quest’ultima nella serata dedicata alla Borgogna ed in particolare all’appellazione Morey Saint Denis.
La prima è stata quella familiare alla quale hanno partecipato anche mio nipote Duccio, nipote amato da mio figlio Andrea e l’ultima arrivata mia nipote Olivia di appena un mese Giorgio ci ha coccolati e fatti coccolare dal suo giovane e bravo personale. Eravamo in una saletta solo per noi ed inizialmente ci è stato servito lo Champagne Irroy extra brut che è stato accompagnato alla “battuta di vacca vecchia al coltello, zabaione tiepido, crema di mandorle e tartufo bianco”. Con la “zuppetta di mandorle e olive Celline, topinambur al bergamotto e astice al ginepro” è stato abbinato un vino vestito di color bordeaux per non farci vedere l’etichetta. Davide D’Alterio sommelier dell’Enoteca ci ha servito questo vino che ben si accompagnava al piatto.
Che fosse un sauvignon blanc non ho avuto il minimo dubbio, pensavo fosse della Loira invece tolto l’abito è risultato essere il Sauvignon blanc dell’azienda americana Screaming Eagle, annata 2017. Vino molto sapido e minerale, bottiglia rarissima, difficile da trovare da me mai bevuto precedentemente.
Questa è stata una piacevole sorpresa di Giorgio Pinchiorri.
La cena poi è continuata con il “Girotondo di agnolotti farciti di anatra muta in umido, crema di parmigiano Reggiano 40 mesi, olio di noce tostata e cicoria” accompagnata, egregiamente ad un pinot nero di borgogna, esattamente il Morey St. Denis Clos de la Bussiére 2019 del Domaine G. Roumier. Chi dice che al pesce si abbina solo il vino bianco si sbaglia. Il piatto a seguire è stato il : “Trancio di rombo chiodato cotto in pasta di sale ed erbe, salsa ridotta di calamari arrostiti e radicchio trevigiano all’olio di sesamo”, che è stato abbinato ad un fantastico nebbiolo, il barolo 2018 di Bartolo Mascarello con al naso anche una splendida violetta, ed al gusto un setoso tannino. Originale e piacevole è stato l’abbinamento con “Soufflè alla vaniglia con gelato al Panforte”, infatti ci è stato servito il Moscato passito di Saracena 2018 delle Cantine Viola. Vino complesso e piacevole sia al naso che al gusto che si è coniugato perfettamente con il piatto.
E’ stata una cena piacevolissima serata per tutto, ambiente, piatti, vini e servizio degni di uno splendido ristorante con tre stelle Michelin. Per personale esperienza vi assicuro che non è scontato che un ristorante con tre stelle Michelin sia così.
Seguono le mie note di degustazione dei vini della serata con una premessa che riguarda i tannini del vino rosso.
Per quanto riguarda la larghezza del tannino, è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinché possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità.
Passiamo adesso a descrivere i vini degustati.
MAISON TAITTINGER
IRROY Extra Brut S.A
(uvaggio: 70% Pinot Noir e Pinot Meunier e 30% Chardonnay)
Giallo oro lucente con bollicine abbastanza fini ed abbastanza numerose.
Dal bicchiere si innalzano profumi dolci dell’esterno del confetto, pietra focaia, crosta di pane, grafite, per terminare con ricordi di colla Coccoina (latte di cocco e mandorla)
Al palato ha bollicine delicate, un corpo medio ed è sapido, minerale, con ricca freschezza che lo rende perfettamente equilibrato. Sapori agrumati di pompelmo giallo. Lunga è la sua persistenza gustativa. (91/100)
SCREAMING EAGLE
Sauvignon blanc, annata 2017
Veste giallo paglierino.
All’olfatto il vino si presenta con profumi di foglia di ruta, foglia di pomodoro, foglia di pesca e con una intensa carica di salmastro. Seguono note mentolate e lievi boisé (legno nuovo) per concludere con note di fiori bianchi.
Al palato ha corpo medio ed è salato e minerale. Vino ben equilibrato con la mineralità, la sapidità e la freschezza che dominano completamente la massa alcolica. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.
A bicchiere vuoto si sente il profumo dello zucchero filato.
Vino giovanissimo caratterizzato dalla sapidità sia al naso che al gusto e da un naso che dovrà aprirsi ulteriormente. (94/100)
DOMAINE G. ROUMIER
MOREY SAINT DENIS
1° Cru Clos de la Bussiére, annata 2019
Veste rosso rubino
Olfatto vario ed accattivante composto da profumi boisé che mi ricordano il cioccolatino “after eight” , cioccolata e menta intensa, Vicks Vaporub ( canfora e legno di cedro), ciliegia, lampone, pepe nero e noce moscata.
Assaggio fine ed elegante. Il vino ha corpo medio ed è perfettamente equilibrato tra alcol e freschezza.
I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6), inizialmente setosi per poi far bruciare un pochino la gengiva superiore.
Il legno che si percepisce sparirà con la sosta del vino in bottiglia. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di lampone, ciliegia e lieve boisé.
Giovanissimo ! Non adesso ma in divenire sarà (95/100)
BAROLO D.O.C.G., annata 2018
BARTOLO MASCARELLO, annata 2018
Veste rosso rubino trasparente con lievissimi riflessi granato.
Offre piacevoli profumi di conserva di pomodoro, lievi di bacca di ginepro, violetta, lievi boisé, dolci che ricordano l’episperma (è la pelle che fascia la castagna bollita) per terminare con sussurri di radice di rabarbaro.
Il vino ha corpo medio ed è perfettamente equilibrato infatti i tannini e la freschezza avvolgono completamente la massa alcolica.
I tannini sono dolci, larghi (6/6), inizialmente setosi per poi asciugare, lievemente, la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. (97/100)
CANTINE VIOLA
MOSCATO PASSITO DI SARACENA, annata 2018
(uvaggio: 50% Guarnaccia e 50% Malvasia)
Colore giallo ambrato intenso.
Dispiega profumi di dattero secco, prugna secca, uva passa, arancia candita, albicocca secca, miele di acacia, erbe medicinali, intensi di caramello, caco maturo, balsamici, per terminare con pizzicotti di pepe nero.
Al palato mostra un corpo intenso ed è ben equilibrato infatti la massa alcolica è messa a tacere dalla freschezza.
Sapori di dattero secco ed albicocca secca.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale amarognolo che mi ricorda il miele di castagno ed a seguire lo zafferano.
Vino piacevole, abbastanza dolce, non stucchevole ! (95/100)
Serata magnifica grazie a Giorgio Pinchiorri ed a tutto il suo staff.
Successivamente sono ritornato all’enoteca Pinchiorri insieme a due amici, Franco Barducci e Luca Caporali per la serata dedicata all’appellazione Morey Saint Denis che si trova in Francia, in Borgogna, nella Côte de Nuits. Le vigne si estendono per 150 ha ed i terreni sono composti da calcare giurassico, ciottoli e fossile della Ostrea Acuminata. I vini Village sono 64 ha, gli ha a Premier Cru sono 44 mentre quelli a Grand Cru sono 40.
Tra i Grand Cru ci sono quattro che occupano un terzo di tutta l’estensione vitata. Scendendo da nord verso sud sulla Route des Grand Crus il primo che si incontra è il Clos de la Roche i cui vini sono riccamente minerali e sapidi, grazie ai suoi terreni che sono bruni e calcarei.
Il secondo è il Clos Saint Denis i cui vini sono armoniosi ed eleganti.
Il terzo ed il quarto sono nell’ordine i monopole Clos de Lambrays ed il Clos de Tart che sono adiacenti al Grand Cru Chambertin. I vini di Morey Saint Denis sono potenti e principeschi come i vini di Gevrey e la delicatezza sublime dei vini di Chambolle.
Questa serata è una di quelle denominate “Pinchiorri Experience”. Si tratta di serate nelle quali viene proposto un menù di tre portate, ciascuna abbinata ad un vino di una certa zona. Il prezzo è fisso. Sono belle esperienze che ti arricchiscono sotto ogni profilo.
Il menù prevedeva dei mis en bouche abbinati allo champagne De Sousa.
La prima portata è stata : “Fagioli Zolfini in brodo di stoccafisso, crema di midollo alla brace e scampi in giardiniera” unitamente alla quale ci è stato servito il Morey Saint Denis Clos Salon 2018 del Domaine Fourrier e fuori menù lo Chambolle Musigny, La Combe d’Orveau del Domaine Anne Gros.
Sicuramente ho preferito il primo vino rispetto al secondo.
A seguire con “La minestra tra Liguria e Toscana” abbiamo apprezzato il Morey Saint Denis 2019 del Domaine G. Roumier con al naso anche un gradevolissimo lampone.
Con il “Piccione, quasi fritto, con carciofi al lardo di Colonnata e clementine in mostarda” ci è stato versato nel calice il Morey Saint Denis Les Chaffots 2019 del Domaine Hubert Lignier, con al naso una intensa violetta ed al gusto anche un piacevole lampone.
Con il dessert ci è stata fatta la sorpresa di versarci una vernaccia di Oristano del 1979. Vino fantastico sia al naso che al gusto con una miriade di profumi e sensazioni tra cui lo zabaione.
La serata poi si è conclusa con una distillato e con il sigaro Partagas n. 4, di dimensioni umane.
Sono state due belle serate
ricche di emozioni e di piacevolezze che l’Enoteca
Pinchiorri con la sua brigata ci ha offerto.
Seguono le mie note di degustazione dei vini della serata.
MAISON DE SOUSA
BLANC DE BLANCS G.C. Rèserve SA
Colore giallo oro lucente con bollicine abbastanza numerose.
Ventaglio di sensazioni fatte di profumi di pietra focaia, lievi di birra, zucchero filato ed intensi di grafite.
All’ingresso in bocca si percepisce un corpo medio ed il vino è sapido, minerale e le bollicine sono fini. Sapore di caramella d’orzo. Vino equilibrato tra alcol e freschezza anche se quest’ultima è un pò misurata. Lunga ma non lunghissima è la sua persistenza gustativa con finale marcato di miele di castagno. (92/100)
DOMAINE FOURRIER
MOREY ST. DENIS CLOS SOLON
Vieille Vigne, annata 2018
Questo Clos di estende per 5,58 ettari. I terreni sono argillosi e spugnosi, esposti a sud e quindi con sole e calore che vanno ad impedire problematiche di attacco di muffe e funghi. Tutto questo fa si che i vini siano il più equilibrati possibile.
Rosso rubino.
Lo scrigno olfattivo si apre a profumi di pelle di conceria in fine lavorazione, amido spray per stirare (appretto), liquirizia, lampone, ciliegia, menta, caramella dura al lampone, abete, wafer del cono gelato sfuso, cuoio biondo, lievi di capperi ed acciughe.
All’assaggio il corpo è medio sufficiente.
Il vino è ben equilibrato con la freschezza che domina la massa alcolica.
I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6) inizialmente vellutati per poi asciugare un pò la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale, lievemente, amarognolo. (93/100)
DOMAINE ANNE GROS
Chambolle Musigny
La Combe D’Orveau, annata 2020
Veste rosso rubino con bordo porpora.
Mix olfattivo fatto di profumi di abete, lievi di trielina, lampone, cuoio biondo, intensi di ciliegia, conserva di pomodoro per terminare con lievi accenni di zabaione.
Il corpo è medio sufficiente plus. Inizialmente ha una piacevole freschezza che successivamente viene attaccata dalla massa alcolica che mette in discussione il suo equilibrio gustativo. I tannini dono dolci, abbastanza larghi (5/6–), inizialmente vellutati per poi far bruciare, lievemente, la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa.(89/100)
DOMAINE G. Roumier
MOREY ST. DENIS
1° Clos de la Bussiéré, annata 2019
(Seul proprietaire dal 2019)
Dal 1950 il Clos de la Bussiére è di proprietà del solito Domaine e quindi è un Monopole.
La vigna è circondata da una muro ed è per questo che si chiama Clos. All’interno del Clos c’è l’abitazione della famiglia Roumier.
Abito rosso rubino.
Al naso si mettono in evidenza profumi di caramella mou, lampone, menta, eucalipto, conserva di pomodori e l’inconfondibile liquirizia.
Vino con corpo medio delicato ma presente.
La freschezza fa si che la massa alcolica non disturbi l’equilibrio gustativo.
I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6–) e setosi. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale lievemente amaro. (93/100)
DOMAINE HUBERT LIGNIER
MOREY ST. DENIS Les Chaffats, annata 2019
Le vigne sono ad un altitudine che va da 300 ai 330 metri ed il vino proviene dalla parte superiore della vigna che è stata piantata nel 1968. La parte inferiore della vigna è stata compresa nel Grand Cru “Clos Saint Denis”.
Dal calice si innalzano profumi di pop corn (per me nota minerale), affumicati (tizzone del legno del camino), sapone di Marsiglia, intensi di violetta, lampone, ciliegia, pelle lavorata per terminare con sussurri erbacei.
Sorso piacevole, il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato con la freschezza ed i tannini che mettono a tacere, completamente, la massa alcolica. I tannini sono dolci, larghi (6/6–) e setosi. Sapore di affumicatura, lampone e ciliegia.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di caramella di rabarbaro.
(94/100)
AZIENDA CONTINI
Vernaccia Oristano Antico Gregori, annata 1979
Robe giallo ambrato.
L’incontro olfattivo rivela profumi di camomilla, erbe medicinali, guscio di mandorla, albicocca secca, sapidi e zabaione (ricorda anche il vino Marsala).
All’incontro gustativo si rimane piacevolmente colpiti dai sapori di pesca pelosa, sale, zabaione e lime secco.
Il vino ha corpo medio ed una spiccata acidità che vira sul sapido e sullo zabaione.
Il vino nonostante l’acidità spiccata ed un buon equilibrio gustativo fa sentire, anche se in misura moderata, una sensazione calorica sulla lingua. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di zabaione. (95/100)
Queste serate “Pinchiorri Experience” sono state un grande successo perchè hanno avvicinato tante persone che non erano mai state all’Enoteca Pinchiorri ed in queste serate a tema i clienti hanno potuto apprezzare, l’ottima cucina e dei vini non facili da trovare nei comuni ristoranti.