A Febbraio di quest’anno si è tenuta presso l’Enoteca Pinchiorri una degustazione del vino “Coevo” della famiglia Cecchi. Gianni Mercatali con la sua struttura di P.R. ha organizzato questo piacevole evento che ha visto coinvolti una ventina di giornalisti italiani.
Per l’occasione gli chef Riccardo Monco ed Alessandro della Tommasina hanno creato un apposito menù che si è sposato magnificamente ai vini.
Con il Coevo 2006 è stato servito : “Battuta di vacca vecchia podolica, intingolo di musetto alle spezie, tartufo nero pregiato e maionese di pollo arrosto”.
A seguire il Coevo 2013, che era una poesia, abbinato al “risotto al ragù di piccione, cacao amaro e foglie di spinaci alla griglia”. Che dire poi del “Filetto di vitella, in crosta di mandorle con purè di topinambur arrostiti, radicchio e crema di fegato grasso”, bagnato dal piacevole Coevo 2015. A seguire il “bombolone caldo al formaggio d’alpeggio gustato sorseggiando, con estremo piacere, il Coevo 2021 con tannini setosi che scandivano eleganza e piacere gustativo.
Per terminare ci è stata servita dell’ottima e deliziosa piccola pasticceria.
Questa verticale è stata curiosa perchè i vini di queste annate erano uno diverso dall’altro, rispecchiando l’andamento climatico di ogni annata.
CECCHI
COEVO TOSCANA IGT, annata 2006
(Uvaggio: 50%Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot e 10% Petit Verdot)
Con l’annata 2021 le uve sono per il 50% di Sangiovese della Tenuta Villa Rosa a Castellina in Chianti e per il 50% di Merlot proveniente dalla Tenuta Val delle Rose in Maremma. La prima annata di produzione del Coevo è stata la 2006 e fino a prima della 2021 prendeva gli uvaggi 50% Sangiovese e 10% Cabernet Sauvignon da Villa Cerna ed il 20% di Merlot ed il 20% di Petit Verdot proveniente dal Val delle Rose.
I terreni in Castellina in Chianti sono a medio impasto alcalino e arenaria quarzo feldspatiche con buona presenza di scheletro in Maremma.
Il tipo di allevamento è a cordone speronato per il Merlot e guyot per il Sangiovese.
La fermentazione alcolica viene fatta in acciaio ed il vino invecchia 18 mesi in barriques e tonnenaux di rovere francese a cui fa seguito l’affinamento in bottiglia.
Per quanto riguarda la larghezza del tannino, è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinchè possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità.
Passiamo adesso a descrivere i vini degustati.
CECCHI
COEVO TOSCANA IGT, annata 2006
Colore rosso rubino intenso.
Insieme olfattivo fatto di profumi di boisé, ambra, menta, eucalipto, ciliegia, lievi di pepe nero e noce moscata, gambo di ciclamino spezzato, mora, mirtillo, prugna, pomodori pelati, lievi di canfora, lievi di pelle di conceria di fine lavorazione e di ciliegia candita, finocchio selvatico secco, paglia, anice stellato, per terminare con soffi di prugna secca.
Al palato ha corpo medio e sapore di mora, mirtillo e ciliegia.
L’equilibrio gustativo, è lievemente altalenante tra alcol e freschezza.
I tannini sono dolci, compatti, abbastanza larghi (5/6–) inizialmente sono vellutati e poi asciugano un pò la gengiva superiore per i tannini del legno.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di confettura di more.
(91/100)
CECCHI
COEVO TOSCANA IGT, annata 2013
Veste rosso porpora e rubino intenso.
Diffondo profumi di mora, ciliegia marasca nera, menta, eucalipto, intensi di tabacco dolce da pipa “Clan”, boisé, pepe nero, noce moscata, lievi di ciliegia candita, bacca di ginepro, caramella dura di lampone, mandorla del confetto spezzato, caramella mou al latte, per terminare con sussurri di acqua di mare (è uguale alla parte interna bianca della buccia di cocomero).
Assaggio che rivela un corpo medio ed un buon equilibrio gustativo con la freschezza che avvolge, senza ripensamenti, la massa alcolica. I tannini sono dolci, larghi (6/6-), spessi, cioccolatosi, inizialmente setosi per poi asciugare e far bruciare un pò la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa.
(93/100)
CECCHI
COEVO TOSCANA IGT, annata 2015
Manto rosso rubino intenso con trame porpora.
Aromi di amido di riso bollito, gas GPL, pelle di conceria in fine lavorazione, menta, eucalipto, chicchi di liquirizia, boisé anice stellato, gesso, pomodori pelati, buccia di piselli, per terminare con accenni di lacca per capelli.
Il corpo è medio (meno presente della 2013) ed il vino è ben equilibrato con la freschezza che non fa sentire la massa alcolica. I tannini sono dolci, larghi (6/6–), spessi e vellutati.
Lunga è la sua persistenza gustativa.
(94/100)
CECCHI
COEVO TOSCANA IGT, annata 2021
Robe rosso rubino intenso e porpora.
All’olfatto emerge da subito la nota boisé per il legno nuovo, menta, eucalipto, pepe nero, noce moscata, ciliegia marasca nera, mora, pomodori pelati, lievi di zolfo e per terminare con ricordi del cioccolatino “After eight” (cioccolata e menta intensa).
Palato accattivante, bello e piacevole, fine ed elegante. Il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato con la freschezza che avvolge la massa alcolica. I tannini sono dolci, larghi (6/6-) e setosi.
Lunga è la sua persistenza aromatica intensa. E’ un vino fine ed elegante ma con troppa presenza di legno sia all’olfatto che al gusto.
(94/100)
E’ stato un piacevolissimo pranzo nel quale tutte le pietanze erano perfette. Il piatto che più mi ha colpito tra tutte queste eccellenze è stato il riso al piccione. Che delizia!
Grazie ad Andrea Cecchi a Gianni Mercatali ed all’Enoteca Pinchiorri per questo straordinario evento.