“LE LANGHE UNA FAVOLA TUTTA ITALIANA”


Era un pò di tempo che non andavo nelle Langhe. Ogni volta che ci vado, il paesaggio che mi circonda mi da forti emozioni, Le colline sono piene di vigne e di prima mattina, anche in primavera ci sono le nebbioline che nascondono, in parte, le vigne e con il loro diradarsi compare questo paesaggio incantato.

L’amico avvocato Paolo Spiga che vive a Torino, da me conosciuto anni fa all’estero durante le ferie d’agosto quando ero con mio figlio Andrea e  mia moglie Sara ha organizzato a maggio questa tre giorni nelle Langhe.

Abbiamo alloggiato presso la locanda del Pilone, su una collina di Alba, all’interno della tenuta del produttore Boroli. Ero già stato in questa struttura per una importante conferenza sul vino. Durante questi giorni siano andati a pranzo e a cena presso alcuni ristoranti tra cui quello della Locanda il Pilone ristorante con una stella Michelin il cui chef è il bravo Federico Gallo. Altro ristorante è stato la Trattoria della Posta a Monforte, ristorante con cucina classica langarola dotato anche di una piacevole cantina custodita dal giovane e bravo sommelier Mauro. Che dire poi della cena che abbiamo fatto al Ciau del Tornavento, ristorante con una stella Michelin il cui chef è Maurilio Garola. Ristorante dotato di una cantina degna di attenzione con formati importanti di bottiglie di vino particolarmente italiane. Abbiamo consumato un’ottima cena in questo ristorante moderno. Abbiamo bevuto benissimo iniziando dallo Champagne brut Encry per poi gustarci un vino austriaco di Rudi Pichler, Ried Kollmutz Gruner Veltliner 2018, vino sapido, minerale, agrumato, fruttato e floreale. Il vino successivo è stato il Toscanto Montevertine dell’azienda Montevertine annata 2015. Si tratta di un’annata che ha dato ai vini di quest’azienda molta struttura senza incidere negativamente sull’eleganza. Abbiamo ultimato la nostra piacevole cena bevendo una fantastica marsala riserva Florio “Aegusa” annata 2001 con una ricca varietà di profumi di spezie, frutta candita e  caramello. Tutti i vini della serata sono stati molto graditi ma quest’ultimo è piaciuto di più a tutti per la complessità dei profumi e dei sapori.

Questo ristorante sicuramente ha una delle più importanti cantine
italiane. Mi sia permesso di dire, che niente ha a che vedere con l’enoteca Pinchiorri di Firenze che ha anche bottiglie di vino del 1800 ed un  assortimento dei vini di borgogna e di bordeaux molto invidiabili e difficili da trovare.

Altro ristorante visitato è quello ubicato all’interno della cantina comunale di Castglione Falletto dove abbiamo mangiato e bevuto benissimo. Facendo un passo indietro quando alcuni mesi mi ero sentito con Paolo gli avevo detto che sarebbe stato interessante andare alla cantina Prunotto, per degustare i loro vini, cantina di proprietà della famiglia Antinori il cui direttore è Gianluca Torrengo, persona carina, preparata professionalmente e fortemente motivata. Sentito telefonicamente Gianluca mi dava la sua disponibilità a riceverci il sabato mattina a Bussia presso una delle aziende Antinori, facente capo a Prunotto.

Riferito ciò a Paolo, questi mi diceva che la sua compagna Viola Erdini, suo fratello Alberto e la compagnia di questi Giovanna Simone sarebbero stati feliccissimi di fare questa esperienza insieme a noi.

Il sabato prestabilito siamo andati a Bussia da Gianluca che ci ha accolti calorosamente insieme alla signora Tiziana Gallo che si occupa dell’accoglienza e delle degustazioni. Gianluca ci ha fatto fare una panoramica dei vini più importanti prodotti dall’azienda.

Per quanto riguarda la larghezza del tannino, è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinchè possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità.

Passiamo adesso a descrivere i vini degustati.

PRUNOTTO

PIAN ROMUALDO, annata 2021

Barbera d’Alba D.O.C.

Vino prodotto dal 1961 nei vigneti del comune di Monforte d’Alba. “Questi vigneti sono favoriti dalle escursioni termiche tra il giorno e la notte che danno al vino una evidente freschezza e ricchezza aromatica.

Rosso rubino-porpora trasparente

L’esame olfattivo mette in risalto i profumi di ciliegia, menta, eucalipto, rosmarino, salvia, castagna bollita con finocchio selvatico secco, dolci della parte esterna del confetto, tabacco biondo della Virginia, rosa rossa, per terminare con sussurri di conserva di pomodoro.

All’assaggio ha corpo medio ed una copiosa acidità. Il vino è piuttosto equilibrato tra freschezza ed alcol mentre i tannini sono dolci, larghi (5/6–) inizialmente setosi per poi far bruciare lievemente la gengiva superiore.

Lunga è la sua persistenza gustativa.                                                (89++/100)

PRUNOTTO

BANSELLA NIZZA D.O.C.G., annata 2020

L’area del Nizza è considerata la migliore per fare un’ottima Barbera.

I terreni sono contraddistinti da venature di limo e sabbia.

Veste rosso rubino e granato con bordo color cipolla rosa.

Ventaglio olfattivo fatto di profumi di cioccolata e menta (cioccolatino after eight), smalto di vernice ciliegia, pepe nero, noce moscata, episperma (dolce della pellolina della castagna bollita), chicchi di liquirizia e nel finale sentori di cuoio biondo.

All’assaggio rivela un corpo medio sufficiente ed è abbastanza equilibrato. I tannini sono dolci, fini abbastanza larghi (5/6), inizialmente setosi per poi far bruciare un pò la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di episperma.

L’influenza del legno è un pò troppo evidente.                                  (88/100)

PRUNOTTO

OCCHETTI, annata 2021

Langhe D.O.C. Nebbiolo

Vino prodotto sin dagli anni ’70.

Il suolo è composto da sabbie poco profonde stratificate con livelli ghiaiosi e interposizioni argillo-calcaree.

Abito rosso mattone

(Il Nebbiolo non ha mai colore viola)

Al naso sono in evidenza i profumi di pera coscia e ciliegia sotto spirito, seguiti da menta, eucalipto, smalto di vernice, rosa rossa, erbe medicinali e tabacco biondo della Virginia,

All’esame gustativo rivela un corpo medio delicato, sufficiente. Vino con buon equilibrio tra alcol e freschezza.

I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6) inizialmente vellutati per poi asciugare,  lievemente, la gengiva superiore. Sapore di pera coscia che rimane durante la sua lunga persistenza aromatica intensa.                                                                                   (90/100)

PRUNOTTO

SECONDINE, annata 2020

Barbaresco D.O.C.G.

(La prima annata prodotta è stata la 2017)

Le vigne sono ubicate nelle zone più vocate per la produzione del Barbaresco e del Nebbiolo. Le vigne Secondine si trovano ai piedi del paese Secondine, nella piccola valle che dal fiume Tanaro arriva a Moccagatta, passando per la conca del Pajé.

Robe marrone chiaro trasparente.

Dal bicchiere si innalzano profumi floreali, menta, eucalipto, pera ruggine, dolci della pera coscia, dolce dell’esterno del confetto, tabacco biondo della Virginia, lievi di benzina, intensi di pastiglia Valda, per terminare con soffi di naftalina.

Assaggio piacevole, il vino ha corpo medio, delicato ed ha un buon equilibrio tra alcol e freschezza. I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6+), inizialmente vellutati per poi asciugare, lievemente, la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale balsamico che ricorda la pastiglia Valda.

Bella beva !                                                                                                           (91/100)

PRUNOTTO

BRIC TUROT, annata 2020

Barbaresco D.O.C.G.

I vigneti sono esposti in modo diverso perchè dimorano su una collina (bricco in piemontese) la cui conformazione è varia.

C’è anche una selezione clonale mentre l’affinamento avviene in botti grandi di diversa capacità.

Colore marrone chiaro.

Profumi floreali di terra, lievi di lavanda, menta, eucalipto, guscio di mandorla, lievi di espisperma (pellolina della castagna bollita), per terminare con rimandi di erbe medicinali.

L’incontro gustativo svela un corpo medio ed una piacevole sapidità.

Vino ben equilibrato tra alcol e freschezza, quest’ultima domina completamente la prima.

I tannini dono dolci, larghi (6/6–), inizialmente setosi per poi asciugare  un pò la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza gustativa.            (92/100)

PRUNOTTO

BAROLO BUSSIA, annata 2019

Barolo D.O.C.G.

Le vigne si trovano su un bellissimo anfiteatro nella zona Bussia di Monforte d’Alba. Primo anno di produzione 1961.

Le vigne sono tutte esposte da sud-ovest a sud.

Il vino viene affinato in botti grandi.

Dal bicchiere traspare un rosso mattone chiaro.

L’olfatto scandisce profumi di terra, inchiostro di china, lampone essiccato, chinotto, menta, eucalipto, appretto (amido spray per stirare), mela rossa, lievi di episperma (dolce della pellolina della castagna bollita), radice di rabarbaro per finire con sussurri di finocchio selvatico secco bollito.

L’incontro gustativo evidenzia un corpo medio ed un ottimo equilibrio gustativo tra alcol e freschezza. I tannini sono dolci, larghi (6/6-) inizialmente vellutati  per poi asciugare, lievemente la gengiva superiore. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di radice di rabarbaro accompagnata da una nota lievemente dolce.                  (94/100)

PRUNOTTO

CERRETTA, annata 2019

Barolo D.O.C.G.

(1° annata di produzione 2017)

Il vigneto si trova nella zona di Serralunga. Le vigne sono esposte in modo eterogenio mentre l’affinamento avviene in botti grandi.

Abito mattone chiaro.

Profilo olfattivo vario fatto di profumi di mela cotta, menta, eucalipto, lievi di inchiostro di china, erbe medicinali, lievi di episperma, idrolitina (polvere utilizzata per rendere gassata l’acqua naturale) e sella di cuoio.

A bicchiere vuoto si sentono profumi di cioccolata amara e ciliegia un pò candita.

Il corpo è medio ma delicato ed il vino è ben equilibrato, con la freschezza che domina, senza ripensamenti, la massa alcolica.

I tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6) e setosi. Lunga è la sua persistenza con finale di tabacco biondo della Virginia e finocchio selvatico secco.                                                                                                   (93/100)

PRUNOTTO

MOSCONI, annata 2019

Barolo D.O.C.G.

(le vigne sono su terra bianca e gli acini sono piccoli)

Colore mattone intenso.

Profilo olfattivo composto da profumi di cuoio biondo, lievi di foglia di fico, menta, eucalipto, erbe medicinali, caramella mou, lievi di espisperma (pellolina della castagna bollita) per terminare con sussurri di anice stellato.

All’assaggio sfoggia un corpo medio ed è ben equilibrato con la massa alcolica dominata dalla freschezza e dai tannini, questi ultimi sono dolci, larghi (6/6–) e setosi.

Lunga è la sua persistenza gustativa con finale amarino che ricorda il chinotto.

Vino fine ed elegante.      (95/100)

PRUNOTTO

VIGNA COLONNELLO riserva Bussia, annata 2017

Barolo D.O.C.G.

Vigna Colonnello è un vigneto di un ettaro che si trova nella zona di Monforte.

I tannini sono vellutati ed esprime finezza ed eleganza che trae origine dal suolo Tortoniano, caratterizzato da marme bluastre e la potenza tipica dei terreni Serravalliani. Questi ultimi sono caratterizzati da un’alternanza di strati di marna argillosa e in misura minore di sabbia. I suoli risultano quindi limosi con una discreta percentuale di argilla e sabbia decisamente calcarei.

Gli acini vengono vendemmiati con una parte dei raspi. Dell’annata 2017 sono state prodotte 5000 bottiglie.

Veste color mattone trasparente.

Esprime nuances di smalto di vernice, confettura di ciliegia, dolci dell’esterno del confetto, lievissima di trielina, lievi di pepe nero e noce moscata, pastiglia Valda, cuoio biondo.

Il percorso olfattivo prosegue con note di mela rossa, lievi di episperma, tabacco biondo della Virginia, panno caldo inamidato, vinacciolo schiacciato, per terminare con ricordi di paglia.

La cavità orale è appagata da un corpo medio e da un perfetto equilibrio tra alcol e freschezza.

I tannini sono dolci, larghi (6/6–), inizialmente vellutati per poi asciugare la gengiva superiore.

Lunga è la sua persistenza aromatica intensa.

Vino fine ed elegante dotato di piacevole dolcezza. I tannini sono un pò asciuganti probabilmente perchè essendo ancora giovane si sentono i tannini dei raspi.

Per mia esperienza normalmente perchè non si sentano più i tannini un pò aggressivi dei raspi il vino deve arrivare ad una maturazione di diversi anni.                                  (95/100)

Abbiamo ringraziato sia Gianluca che la signora Tiziana Gallo  per la loro ospitalità e mi sono complimentato con Gianluca per i miglioramenti qualitativi dei vini.

Gianluca ci attenderà a Novembre per andare a mangiare insieme piatti al tartufo dopo aver fatto una importante verticale (più annate dello stesso vino) di …………………..?

Sono curioso, sinceramente sarà un evento unico !

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