Al rientro delle ferie estive l’amico Piero Benvenuti ha organizzato una piacevole cena al ristorante “Salotto Portinari” di Firenze dallo chef Vito Mollica.
Vito ci ha preparato un apposito menù in base all’abbinamento dei vini che sarebbero stati consumati.
Alla serata erano presenti : Aldo Fiordelli, Simone Fracassi, Piero Benvenuti, Gianni Mercatali, Paolo Baracchino e le gentili signore, Anna Paclet, Francesca Testi e Pinta Kaucher.
L’aperitivo ci è stato servito nel piacevole bar del ristorante ed è consistito nella Magnum di champagne della Maison Gaston Chiquet, blanc de blancs, 1996, abbinato a piacevoli mis en bouche.
A tavola ci è stato servito il “carpaccio di tonno mediterraneo agli agrumi” che è stato abbinato al vino Terlan I° annata 2020, vino servito in modo bendato che sembrava essere un vino di borgogna per il suo naso minerale per la presenza di legno nuovo ed al gusto per il non perfetto equilibrio gustativo. In borgogna molti sono i vini bianchi che non sono ben equilibrati tra alcol e freschezza.
Ricordavo questo vino, una volta smascherato, che in passato aveva più presenza del legno.
Con gli “scampi imperiali scottati, lardo del casentino e fagioli Lucani” ci è stato servito un piacevole vino bordolese, La Clarté de Haut Brion, annata 2018, dello Chateau Haut Brion. Abbinamento azzeccatissimo.
A seguire “risotto ai porcini con ragù di pernice rossa” abbinato al Vosne Romanee Clos due Chateau annata 2066 del Domaine Compte Ligier Belair.
Con il “cosciotto di maialino da latte alla brace” ci sono stati serviti due vini il Chianti Classico Gran selezione Ipsus 2018 dell’azienda Mazzei ed il Brunello di Montalcino riserva Le lucere 2012 dell’azienda San Filippo, entrambi hanno messo in evidenza la piacevolezza del piatto.
Per ultimo ci è stato portato il dessert “Tatin di ananas profumato alla fave di tenka con gelato al cocco”, che è stato accompagnato all’Occhio di pernice annata 2004 dell’azienda Vitereta, bottiglia, portata da Simone Fracarsi, che riposava, nella sua cantina, da molti anni.
Si è trattato di una piacevolissima cena per la compagnia sia femminile che maschile, per i piatti e per i vini.
Vito ci ha coccolati tutta la sera con il suo garbo, la sua gentilezza e la sua bravura culinaria.
Prima di passare alla descrizione dei vini devo fare una precisazione sui tannini dei vini rossi.
Per quanto riguarda la larghezza del tannino, è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinchè possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tutta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità.
Passiamo adesso a descrivere i vini degustati.
Vediamo adesso uno per uno i vini della serata.
MAISON GASTON CHIQUET
Grand Cru Blanc de Blancs, annata 1996
(formato magnum, sboccatura 2004)
Traspare dal calice giallo oro intenso con riflessi ambrato.
Le bollicine sono finissime ed abbastanza numerose.
Dal bicchiere si innalzano profumi di banana matura, pan brioche, giuggiola matura, grafite, mela renetta cotta, bacca di ginepro, elicriso (ha profumi di liquirizia, menta e camomilla), buccia di banana verde ed acqua di mare (è uguale al profumo della parte interna della buccia di cocomero).
Al palato le bollicine sono fini, il corpo è medio ed è riccamente sapido e minerale.
Sapore di limone, miele, zenzero e pompelmo giallo.
La freschezza, la sapidità e la mineralità rendono impercettibile la massa alcolica. Lunga è la sua persistenza gustativa con finalissimo di buccia di cedro.
(95/100)
TERLANO
TERLAN I°, annata 2020
(uvaggio: 72% Pinot bianco e 28% Chardonnay)
Traspare giallo paglierino.
Olfatto ricco, fatto di profumi di pop corn appena fatti, boisé, dolci dell’esterno del confetto, amido del tessuto cotone, pera coscia, pietra focaia, intensi di episperma (è il dolce della pelle della castagna bollita), benzina, camomilla e liquirizia.
Al palato è intensamente sapido e minerale.
Il corpo è medio ed al momento attuale il vino non è ben equilibrato, infatti nonostante la piacevole freschezza, la sapidità e la mineralità si sente un pò bruciare la parte centrale della lingua. Lunga è la sua persistenza gustativa con finale boisé e di liquirizia. Se non fossi stato condizionato dall’etichetta avrei dato un punteggio inferiore. Sinceramente, per me, è superiore all’olfatto rispetto al gusto. (93/100)
CHATEAU HAUT BRION
LA CLARTÉ DE HAUT BRION, annata 2018
(uvaggio: 79,2% Sémillon e 20.8% Sauvignon Blanc)
Giallo paglierino chiaro.
Mix olfattivo fatto di profumi di amido del tessuto cotone, episperma (è la nota boisé che ha il profumo della pelle della castagna bollita), benzina, pop corn, pietra focaia per terminare con note intense di nocciolina. Al palato ha corpo medio plus ed è sapido e minerale.Vino equilibrato con la massa alcolica impercettibile.
Lunga è la sua persistenza gustativa.
(93/100)
DOMAINE COMPTE LIGIER – BELAIR
VOSNE ROMANEE
CLOS DU CHATEAU, annata 2006
Manto rosso granato con fine bordo aranciato.
Profumi di pepe nero, noce moscata, lampone, lievi di sesso sfrenato, menta, ciliegia per terminare con baci di rosa rossa.
Al palato ha sensazioni speziate di pepe nero che permangono per tutto l’assaggio. Il corpo è medio e la freschezza è avvolgente tanto da rendere il vino ben equilibrato.
I tannini sono dolci, setosi e completamente larghi (6/6). Lunga è la sua persistenza con finale ricchissimamente speziato con sapore di pepe nero e di chiodi di garofano.
(94/100)
MAZZEI
IPSUS, annata 2018
Chianti Classico Gran Selezione D.O.C.G.
Abito rosso rubino con finissimo bordo granato.
All’esame olfattivo il vino è un pò chiuso e lentamente si apre a note balsamiche di menta ed anice stellato seguite dalla ciliegia rossa, pomodori pelati, pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano.
Il corpo è medio ed il vino è ben equilibrato tra alcol e freschezza.
I tannini sono dolci, larghi (6/6) inizialmente setosi per poi asciugare e far bruciare un pò la gengiva superiore.
Lunga è la sua persistenza gustativa. (93/100)
SAN FILIPPO
LE LUCERE, annata 2012
Brunello di Montalcino riserva
Manto rosso rubino con trame granato.
L’incontro olfattivo è composto da profumi di buccia di piselli, camomilla, lievi di canfora, lievi di acqua di mare (è uguale al profumo della parte interna bianca della buccia di cocomero), prugna, guscio di mandorla, menta, eucalipto, per terminare con sussurri di carruba.
Il corpo è medio plus ed i tannini sono dolci, abbastanza larghi (5/6) inizialmente setosi e poi asciugano un pò come se fossero lievemente verdi.
La freschezza domina completamente la massa alcolica.
Lunga è la sua persistenza gustativa. (93/100)
AZIENDA TENUTA VITERETA
Vinsanto OCCHIO DI PERNICE, annata 2004
Colore ambra intenso – marrone
Mix olfattivo fatto di profumi di smalto di vernice, smalto per le unghie, erbe medicinali, legno nuovo, menta, eucalipto, fico secco bianco e dattero secco.
Al gusto il corpo è molto intenso ed ha sapore di radice di rabarbaro e dattero secco ed è sapido.
Il corpo è medio plus ed il vino è ben equilibrato, infatti la massa alcolica è impercettibile.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di nocciolina. (96/100)