Nel 2009 incontrai, a Bolgheri, Carlo Paoli il quale mi disse di essere stato assunto come enologo e direttore generale della Tenuta San Guido, azienda, come è noto a tutti, che produce il vino Sassicaia. Vidi in lui, mentre me lo diceva un’emozione ricca di incredulità e gioia. Carlo che a quel tempo lavorava a Castellina Marittima, come direttore generale dell’azienda agricola Castello del Terriccio mi disse che era dispiaciuto di lasciare il proprietario Dott. Gian Annibale Rossi di Medelana, persona squisita ma, aggiunse, “lavorare nell’azienda che produce il Sassicaia è il sogno della mia vita. Mi alzo la mattina ed ho difficoltà a credere di essere li”.
Carlo è persona semplice, umana e molto responsabile, basti pensare che, da quando è in azienda, il Sassicaia anno dopo anno, è sempre in splendida forma e ci regala delle gioie immense.
Il rapporto di Carlo con il Marchese Nicolo’ Incisa della Rocchetta è stupendo perché il Marchese ha piena fiducia in lui e questi è premuroso, affettuoso e rispettoso nei suoi confronti in ogni frangente. Non dimentichiamo che se Bolgheri ha avuto uno sviluppo economico molto importante è grazie al Marchese Mario Incisa della Roccheta, padre di Nicolo’ che ha creduto nel territorio e nelle scelte, fatte anche con l’importante aiuto di Giacomo Tachis. E’ stato da innovatori coltivare il Cabernet Sauvignon ed il Cabernet Franc a Bolgheri in vigne sassose ed in zone dove l’agricoltura era molto diversa da quella attuale. Dopo di lui molti altri hanno seguito il suo esempio e diversi produttori bolgheresi hanno incominciato a produrre il Cabernet Franc, vitigno che da vini eleganti e piacevoli. Conosco alcuni produttori di Bordeaux che sono venuti in Italia, a Bolgheri, per cercare di acquistare aziende, vigneti, per produrre vini importanti, con uvaggi bordolesi. Se questi personaggi francesi si sono mossi significa che siamo sulla strada giusta e che i vini prodotti piacciono. Pensiamo ad altre realtà come Ornellaia, Masseto, Guado al Tasso i cui vini sono conosciuti a livello mondiale. Il precursore di tutti è e rimane il mitico “Sassicaia”.
Già solo la bottiglia, l’etichetta, la capsula ti ispirano amore e simpatia, se poi ci aggiungiamo la cosa più importante e cioè il vino che è fantastico. Che dire di più?.
Potrei continuare a scrivere a getto chissà per quanto, ma venivamo alla verticale che ho fatto alla fine di giugno di quest’anno. Già da tempo avevo chiesto a Carlo Paoli di potere fare una verticale di almeno una decina di annate di Sassicaia. Carlo più volte mi ha detto che doveva fare delle verticali di Sassicaia per associazioni di vino e testate giornalistiche e che pertanto gli eventi andavano centellinati, rimandando il nostro evento a qualche mese dopo. Circa tre mesi prima contatto Carlo e gli chiedo di potere effettuare questa verticale poiché ero interessato a riassaggiare alcune annate più vecchie. Confesso di avere, per il vino, una memoria di ferro. Anche se assaggio una sola volta un vino di particolare mio interesse riesco a ricordarlo per anni. Nell’arco degli anni ho fatto diverse degustazioni verticali di Sassicaia ed ho in mente le differenze tra un’annata e l’altra e mi diverte ricordarlo e riverificarlo con nuovi assaggi.
Il Marchese Nicolo’ mi onora sempre della sua presenza quando degusto i suoi vini e mi ascolta sempre con vivo interesse.
Alcune settimane fa mi telefona Carlo per organizzare questa degustazione in azienda e mi dice che avremmo degustato 3 o 4 vini. A tale affermazione ho elemosinato a Carlo qualcosa di più. Carlo mi ha detto: “non ti preoccupare vedrai che sarà piacevole”, lasciando tutto nel vago. Il giorno prima dell’appuntamento mando un messaggio telefonico a Carlo nel quale scrivo: “stanotte non dormo”. Io prelidigo degustare il vino la mattina, possibilmente verso le ore 10.00, con bocca libera e disponibile agli assaggi. Vado alla degustazione con l’amico Sergio Antonini e quando arriviamo ci viene incontro Carlo Paoli che mi dice: “vedrai che la degustazione ti piacerà”. Entriamo nella sala degustazione della cantina circondati da teche di cristallo che custodiscono le numerose barriques. Con nostra piacevole sorpresa Carlo ci espone che cosa saremo andati a degustare, chiedendomi come preferivo procedere nella degustazione, e cioè partire dall’annata più giovane a quella più vecchia o viceversa? Dico a Carlo che preferisco partire dall’annata più vecchia per terminare con quella più giovane e lui mi risponde che questa era anche per lui la soluzione ideale. Le annate in degustazione sarebbero state le seguenti: “1995, 1998, 2000, 2001, 2003, 2004, 2005, 2007, 2008, 2010, 2011, 2013, 2015, 2016 e 2017”. Ero felice di poter fare questa verticale con 15 annate anche perché sapevo bene che è raro potere assaggiare tutte queste annate in un evento organizzato per un solo giornalista. Nel frattempo ci raggiungeva, in sala degustazione, il Marchese Nicolo’ che salutavo con viva gioia anche perché lui è schivo a questi eventi, ma ha piacere di conoscere le mie considerazioni sui suoi vini.
Pensando ai vini da degustare, prima di iniziare la degustazione, iniziavo a ricordare le varie annate. La 1995 non la ricordavo bene mentre per la 1998 ricordavo che il vino era piacevole, ma non che fosse un’annata da paragonare alla 1985. Ricordavo bene la differenza tra la 2000 e la 2001 dove la prima era più persistente al gusto rispetto alla 2001.
La 2003 nonostante l’annata calda era ben riuscita. La 2004 la ricordavo piacevole mentre per la 2005 il vino era, nel rispetto dell’annata, ricco all’olfatto ma un po’ scarso al gusto sia per struttura che persistenza.
La 2007 la ricordavo elegante e non di potenza mentre la 2008 era sia elegante che potente.
La 2010 era fine, elegante, con generosa acidità.
La 2011 una bella marcia in più rispetto alla piacevole 2010, potenza ed eleganza.
La 2013 ancora un gradino superiore rispetto alla 2011 con maggiore potenza e grande eleganza. La 2015 l’apoteosi, vino perfetto, pura poesia. Non avevo ancora assaggiato la 2016 e la 2017 pertanto non potevo ricordare alcunchè.
Di queste due ultime annate, per correttezza non scriverò alcun punteggio poiché i vini non sono ne’ imbottigliati e ne’ in commercio.
Per quanto riguarda la larghezza del tannino, è importante che faccia le precisazioni che seguono, affinchè possa essere compresa. Io sento il tannino del vino sulla gengiva superiore. La totale larghezza del tannino è 6/6, cioè tuta la larghezza della gengiva superiore. Ovviamente, se il tannino è meno largo, potrà essere per esempio 5/6 e così via. La larghezza del tannino è importante quando la qualità dello stesso è di buono o alto livello. Più il tannino è largo, più il vino è degno d’attenzione, ma il tannino, come ho precisato, dev’essere, in ogni caso, di buona qualità.
Passiamo adesso a descrivere i vini degustati.
SASSICAIA 1995
Rosso granato con fine bordo aranciato.
E’ un’esplosione di profumi inizialmente balsamici di menta, eucalipto, alloro, salvia, seguiti da prugna secca, fieno secco, clorofilla, terra bagnata, humus, caffè freddo, iuta, lievi soffi vegetali, mirtillo, mora matura, lievi di bacca di ginepro, legno vecchio, per terminare con piacevoli soffi di ambra.
Al palato si ha una sensazione di ricca acidità.
Il corpo è medio sufficiente. Vino ben equilibrato con ricca spalla acida che aiuta il tannino a rendere completamente innocua la massa alcoolica. I tannini sono inizialmente dolci, fini, setosi ed abbastanza larghi (5/6), per terminare, lievemente, asciutti nel finale. Lunga è la sua persistenza aromatica intensa con finale di cassis (ribes nero) frutto caratterizzato dall’acidità e dalla non completa maturazione.
Naso maturo e piacevole con lieve nota vegetale che ritrovo al gusto in veste di acidità segue il cassis. Avrebbe avuto bisogno di un po’ più di struttura.
91/100
SASSICAIA 1998
Rosso granato intenso.
Copioso profumo del dolce della parte esterna del confetto seguiti da incenso e noce moscata. Seguono note di cassis, pepe nero, terra bagnata, humus, foglie morte, succo della prugna fresca, menta, eucalipto, alloro, rosmarino, per terminare con sussurri di tabacco Kentucky che mi ricordano l’ “Antica Riserva” del sigaro Toscano.
All’assaggio è piacevole e sfoggia subito una bella struttura (superiore a quella del ’95).
Sapori fruttati di prugna e mora che inondano la cavità orale. Vino ben equilibrato con massa alcoolica impercettibile grazie alla freschezza ed ai tannini. Questi ultimi sono dolci, spessi, abbastanza larghi (5/6-), inizialmente setosi per poi asciugare lievemente, nel finale, la gengiva superiore.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di prugna e mora.
Sicuramente è un bellissimo vino, piacevole ma non è il mostro sacro assoluto così narrato da alcuni giornalisti e/o appassionati.
Vedi le note successive.
94/100
SASSICAIA 2000
Manto rosso granato intenso.
Aromi di cassis, prugna, mora, dolce del confetto, lievi di pepe nero e noce moscata, legno vecchio, menta, eucalipto, rosmarino, conserva di pomodoro, pomodoro secco, per terminare con piacevoli ricordi di iuta.
Al gusto mostra una buona struttura ed è largo e fruttato. Si rimane piacevolmente colpiti dalla generosa freschezza che insieme al tannino domina, tranquillamente, la massa alcoolica. Il tannino è dolce, setoso e largo (6/6 – -). Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di prugna e mora.
94/100
SASSICAIA 2001
Bel rosso granato.
Naso giocato su note di prugna, iuta, menta, eucalipto, alloro, mora, intense di cassis, paglia, conserva di pomodoro, lievi di pepe nero e noce moscata con soffi di tartufo nero.
All’assaggio è ben equilibrato ed il tannino è dolce, largo (6/6 -), inizialmente setoso per poi asciugare un po’ la gengiva superiore. Il corpo è medio ma un po’ meno possente di quello del 2000.
Lunga, ma non come quella del 2000, è la sua persistenza con finale di mora e cassis.
Tra il 2000 ed il 2001 preferisco il primo perché lo trovo più persistente al gusto.
92/100
SASSICAIA 2003
Bel rosso granato.
Mix olfattivo fatto di profumi di nocciolina tostata, inchiostro di china, polvere da sparo, prugna, per terminare con pizzicotti di vegetale.
All’assaggio si rivela molto largo , con corpo medio, vino equilibrato, nonostante l’annata calda, con la freschezza ed i tannini che dominano la massa alcoolica. I tannini sono dolci, spessi, abbastanza larghi (5/6) e setosi.
Lunga è la sua persistenza con finale di prugna. E’ un vino che va più in larghezza che in lunghezza. Nonostante l’annata molto calda l’azienda è riuscita a fare un ottimo vino.
93/100
SASSICAIA 2004
Veste rosso granato.
Spande profumi di fruttata dolcezza di mora, prugna e cassis, lievi boisè, pelle vegetale (è la pelle che tende al dolce del cuoio), menta, eucalipto, intensi di noce moscata, alloro, salvia e tocchi di rosmarino.
Al palato si gode una prugna succosa accompagnata alla iuta. Vino ben equilibrato con la massa alcoolica messa a tacere dalla freschezza e dai tannini. Questi ultimi sono dolci, larghi (6/6 –) e setosi.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di cioccolata e prugna.
Nei miei ricordi la 2004 di questo nettare era di alto livello e questa degustazione me lo ha confermato.
95/100
SASSICAIA 2005
Rosso granato chiaro.
All’olfatto svela toni di polvere da sparo, menta, eucalipto, ruggine, prugna, lievi boisé, pelle vegetale (è la pelle che tende al dolce del cuoio), bacca di ginepro, per terminare con carezze di iuta.
Al palato è piacevole ma un po’ sfugente.
Vino ben equilibrato con massa alcoolica superata dalla freschezza e dal tannino. Quest’ultimo è dolce, abbastanza largo e setoso. Il corpo è medio al limite della sufficienza. Abbastanza lunga è la sua persistenza con finale di prugna.
Nei miei ricordi l’annata 2005 in generale ha dato vini molto profumati, di poca struttura, equilibrati e fioca persistenza. Questo vino ne è la conferma.
88/100
SASSICAIA 2007
Manto rosso granato intenso.
Naso piacevole fatto di profumi dolci della parte esterna del confetto, prugna, mora, cassis, iuta, paglia, menta, eucalipto, lievi di gasolio, rosmarino, alloro e salvia.
Al gusto si gode un corpo non opulento ma fine ed elegante. Vino ben equilibrato con asse acido – tannino – alcool in armonia.
I tannini sono dolci, larghi (6/6 -) e setosi. Lunga è la sua persistenza in bocca con finale di prugna.
E’ un vino piacevole che tende più all’eleganza che alla potenza.
94/100
SASSICAIA 2008
Rubino con trame granato.
Dal bicchiere si diffonodno nell’aria profumi di prugna, mora, cassis, menta, eucalipto, lievi di boisé, pelle lavorata, rosmarino, smalto di vernice, guscio duro di mandorla, alloro, salvia, lievi di zucchero filato e iuta.
Il palato gioisce nel sentire il succo della prugna strizzata. Il corpo è medio ed il vino è bene equilibrato con la freschezza ed il tannino che dominano la massa alcoolica. Il tannino è dolce, largo (6/6 – -) e setoso. Lunga è la sua persistenza gustativa con il sapore di prugna che si diffonde per tutta la sua lunghezza. E’ un vino sia di struttura che di finezza ed eleganza, ed ha quella struttura che manca un po’ al 2007.
96/100
SASSICAIA 2010
Bel rosso rubino.
Diffonde profumi dolci dell’esterno del confetto, seguiti dalla pelle vegetale, lievi di sesso sfrenato, pepe nero, noce moscata e chiodi di garofano.
La bocca è inondata da una piacevole freschezza. Vino con corpo medio e ben equilibrato, la massa alcoolica non è percettibile grazie alla freschezza ed al tannino. Quest’ultimo è dolce, setoso, con lievi tocchi verdi ed abbastanza largo (5/6).
Sapore di prugna fresca e prugna lievemente verde che rimane durante la sua lunga persistenza gustativa. Vino piacevole, di classe, elegante grazie anche al Cabernet Franc.
94/100
SASSICAIA 2011
Colore rosso rubino intenso.
Quadro olfattivo vario fatto di profumi di incenso, mora, cassis, menta, eucalipto, alloro, fiori di rosmarino. Seguono note di grafite, lievi di smalto di vernice, pelle lavorata, caramella dura di orzo, per terminare con pizzicotti di pepe nero e di noce moscata.
Il corpo è medio ( un po’ superiore rispetto al 2010).
Sapori di prugna e cassis. Vino ben equilibrato con spalla acida e tannini che dominano, senza timidezza, la massa alcoolica. I tannini sono dolci setosi e larghi (6/6 – -). Lunga è la sua persistenza con finale di prugna e cassis. Vino elegante e di bella struttura.
97/100
SASSICAIA 2013
Rosso rubino intenso.
Al naso esplode il profumo di grafite, seguito da note di prugna, mora, cassis, appretto (amido spray per stirare), lievi di vegetale e di caucciù, bacca di ginepro, iuta, alloro, salvia, rosmarino per terminare con una scia di polvere di cacao.
Il palato gioisce nel sentire il succo di prugna appena strizzata.
Il corpo è di buona struttura.
Il vino è ben equilibrato con la freschezza ed i tannini che dirigono l’orchestra con la massa alcoolica in piacevole silenzio. I tannini sono dolci, larghi (6/6 -) setosi ed eleganti.
Lunga è la sua persistenza gustativa con finale di prugna e cassis.
Vino superiore al piacevolissimo 2011 che si avvicina alla perfezione.
99/100
SASSICAIA 2015
All’esame visivo è rosso rubino con trame porpora.
All’olfatto fa capire tutta la sua giovinezza, i profumi iniziali sono speziati di pepe nero, noce moscata, lievi di chiodi di garofano, menta, eucalipto, violetta, prugna, cassis, per terminare con una nota di appretto (amido spray per stirare).
La bocca è stregata, incredula, per il piacere che questo vino riesce a dare con la sensazione di prugna fresca e con il suo assoluto equilibrio dove la spalla acida ed il tannino dominano, senza minima esitazione, la massa alcoolica. Il corpo è perfettamente medio ed il tannino è dolce, fine, elegante, completamente largo (6/6). Lunga è la sua persistenza romatica intensa con finale di prugna.
Mi ha colpito sentire la violetta all’olfatto.
E’ un vino giovane che già adesso, per me, è pura poesia.
100/100
SASSICAIA 2016
Colore rosso porpora intenso.
Al naso percepisco il profumo di mobile di sagrestia che si esprime anche con note intense di incenso. Seguono toni di menta, eucalipto, lievi di lemongrassa, gazzozzola e caucciù.
Al palato ha un frutto lievemente aspro. E’ un vino con struttura media, pefettamente equilibrato con tannino lievemente meno largo di quello del 2015.
Il corpo è medio e la sua persistenza è più lunga del 2015.
Vino giovane che si deve modellare.
Faccio presente di avere bevuto il Guidalberto 2016 (è il secondo vino) al quale ho dato 93/100. Se tanto mi da tanto il Sassicaia 2016 dovrebbe essere pari o superiore anche se di poco, al 2015. Sarà curioso ed interessante per me risentirlo.
SASSICAIA 2017
Veste rosso porpora.
Naso timido con profumi di pera e grafite.
Al gusto ha una bella struttura, importante ed una notevole eleganza e piacevolezza.
Vino ben equilibrato che si sta formando.
Sicuramente sarà un ottimo vino anche se segue alle fantastiche annate 2015 e 2016. Sarà piacevole risentirlo tra un anno e poi tra due anni per capire la sua piacevole evoluzione.
Al termine della degustazione ero piacevolmente esausto per l’emozione di avere degustato tante annate di alto ed altissimo livello. Ringrazio il Marchese Nicolo’ Incisa della Rocchetta e Carlo Paoli per la gioia che mi hanno dato permettendomi di fare questa stupenda verticale.